«Le Farfalle di Nabokov», il secondo libro della poetessa Mattavelli

«Un viaggio tra natura e memoria, inquietudine e desiderio». Così Leonardo Tonini definisce, nella postfazione, Le Farfalle di Nabokov, secondo libro della poetessa Mara Mattavelli, originaria di San Paolo. Pubblicato da Gattogrigio Editore, casa editrice di Lonato del Garda, il volume sancisce la presenza dell’autrice come settima poetessa del catalogo.
Un via di fuga
«Definire la poesia è complesso, perché ognuno la vive in modo personale – spiega Mattavelli –. Per me nasce da esperienze vissute e da momenti di nascondimento, da cui però scaturisce un disvelamento. La poesia ha il potere di condurre verso ciò che è insondabile: è questa forza del nascosto che mi spinge a scrivere. Poesia è amore per la parola e per la musica, è il controcanto a una società che sempre più spesso percepisco distante nella sua aridità».
L’autrice racconta un percorso iniziato da tempo: «Ho sempre avuto una grande passione per la letteratura e la poesia. Il mio primo libro, pubblicato nel 2022, era una raccolta in versi liberi, mentre Le farfalle di Nabokov è interamente scritto in metrica. Prendo ispirazione dai piccoli momenti della quotidianità, dalla natura e dal paesaggio. Per me scrivere è un’occasione di raccoglimento, una via di fuga dalla frenesia quotidiana. È il momento in cui riesco a entrare in contatto con la parte più intima di me e con quei moti dell’animo umano che, in fondo, ci accomunano tutti».
Dimensione vitale
La nuova raccolta nasce come naturale evoluzione di una selezione di poesie già pubblicate sulla rivista svizzera Fluire, e che Leonardo Tonini ha poi invitato l’autrice ad ampliare. «Con la prima silloge, Parole in fiore, ho ricevuto una menzione di merito al premio letterario internazionale “Città di Sarzana”, e alcune poesie sono state inserite nell’antologia Poeti del quotidiano prossimo all’infinito, presentata a Roma insieme ad altri autori selezionati da Franco Piol».
E se il mondo della poesia resta, per molti, una nicchia, per Mara Mattavelli è ormai una dimensione vitale: «Scrivere è diventato quasi un bisogno. Mi aiuta a superare momenti di difficoltà e di disagio, emozioni che, prima o poi, tutti ci troviamo ad affrontare».
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