Cultura

Pianoforte e violoncello dai sapori balcanici e creoli

«Le migliori leccornie per questa formazione cameristica»: così il pianista Gerardo Chimini ha introdotto, in Santa Giulia, il concerto che ha aperto la sesta edizione della rassegna «Scintille di musica», organizzata dall'associazione musicale «Franco Margola». Accanto a Chimini, alla tastiera, il violoncellista Roberto Ranieri, impegnati in una selezione di brani per i due strumenti.
AA

«Le migliori leccornie per questa formazione cameristica»: così il pianista Gerardo Chimini ha introdotto, in Santa Giulia, il concerto che ha aperto la sesta edizione della rassegna «Scintille di musica», organizzata dall'associazione musicale «Franco Margola». Accanto a Chimini, alla tastiera, il violoncellista Roberto Ranieri, impegnati in una selezione di brani per i due strumenti.

Il concerto è iniziato con la seconda Sonata di Beethoven, quindi il duo si è cimentato nell'interpretazione degli «Stucke im Wolkston» di Robert Schumann, una raccolta di cinque quadri che, come il titolo suggerisce, trafugano la propria essenza ritmica e armonica dalla tradizione popolare. È affascinante constatare quanto, specialmente il primo e l'ultimo degli «Stucke», accanto allo spirito germanico, trasudino sapori di chiaro stampo balcanico. A seguire, un'intensa - e rarissima - esecuzione della «Sonata breve in do» del bresciano Franco Margola. Il concerto si è concluso con la splendida Sonata di Debussy, nella quale il «Prologo» soffuso e tiepido prepara il terreno alla «Serenade», che si apre con un vivacissimo, petulante pizzicato del violoncello ed evoca atmosfere tipiche, più che della Francia continentale, delle antiche colonie d'Oltreoceano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato