Cultura

Per Renga felice debutto, ma con polemiche web

Giudice a «All Together Now», è stato attaccato dopo il consiglio a un concorrente
A «All Together Now» Francesco Renga con Michelle Hunziker e gli altri giudici - Foto © www.giornaledibrescia.it
A «All Together Now» Francesco Renga con Michelle Hunziker e gli altri giudici - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Francesco Renga siede tra i giudici di «All Together Now» (di cui l’altra sera è andata in onda su Canale 5 la puntata numero 1 della terza edizione) ed è subito polemica web.

Curiosamente introdotto da una versione a cinque voci - Renga, la conduttrice Michelle Hunziker e gli altri giudici Rita Pavone, Anna Tatangelo e J-Ax - di «Come Together», «All Together Now» è tutto sommato filato via liscio fino all’esibizione di Domenico Iervolino, 23enne studente universitario di Ottaviano, Napoli.

Al termine dell’esibizione di Iervolino (con una cover della «Non avere paura» di Tommaso Paradiso), il 52enne cantautore bresciano ha suggerito a Domenico di non lasciare l’università. Apriti cielo: sui social e sui siti di gossip canterino non si sono fatti attendere commenti poco, diciamo così, gentili all’indirizzo di Renga, il quale comunque si era limitato a fare sintesi del voto espresso dal «Muro» (la maxigiuria formata da cento persone, tra vocalist di chiara o dubbia fama, conduttori radiofonici, blogger, youtuber, influencer) soltanto 68 punti sui 100 disponibili, che hanno permesso a Iervolino di salvarsi per il rotto della cuffia dal ballottaggio che avrebbe portato all’eliminazione di uno degli altri due napoletani in gara, Luigi Ernani Frezza.

Polemica un po’ campata per aria a parte, Francesco - giacca glitterata e imponenti occhiali da vista fumè - ha assolto il compito assegnatogli, si trattasse di cantare «Il geghegè» o di valutare le esibizioni dei concorrenti, tra i quali hanno portato a casa un 100 tondo tondo Antonio Marino, il sorprendente indonesiano Eki, Savio Vurchio, Dalila Cavalera e la diciottenne Claudia Ciccateri, le cui paure ci hanno permesso di apprezzare l’umanità di papà Renga: «Ho una figlia di sedici anni e capisco perfettamente le incertezze e quel sentirsi inadeguati che può riguardare anche gli adulti, e ha riguardato pure me».

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