Cultura

Passa da Brescia il lungo addio di Don Winslow alla letteratura

Enrico Danesi
Domenica all’auditorium San Barnaba l’incontro con l’autore delle Trilogie «del Cartello» e «delle Città»
Don Winslow - Foto Edoardo Muñoz Álvarez © www.giornaledibrescia.it
Don Winslow - Foto Edoardo Muñoz Álvarez © www.giornaledibrescia.it
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Il lungo addio di Don Winslow alla letteratura annovera una tappa bresciana. L’appuntamento da non perdere con l’autore americano della Trilogia del Cartello - che a 70 anni ha deciso di chiudere con la produzione di romanzi - è calendarizzato domenica 12 maggio, alle 17.30, quando Winslow sarà all’Auditorium San Barnaba di Brescia, dove dialogherà con un collega italiano di rango, Marcello Fois (in corso Magenta; l’ingresso è libero e gratuito fino a esaurimento posti, ma è consigliata la prenotazione su www.librixia.eu).

L’evento, sotto l’egida di «Librixia incontra», segue quelli al Salone del Libro di Torino e Mestre, e precede quello di lunedì allo Iulm di Milano, istituto universitario presieduto dal «cinemaniaco» Gianni Canova, che è l’ultimo approdo nazionale prima del trasferimento in altri paesi europei.

I romanzi

Già investigatore privato, consulente giuridico per le assicurazioni ed esperto di antiterrorismo, l’autore di nascita newyorkese, che vive tra California e Rhode Island, ha scritto in carriera venticinque romanzi, buona parte dei quali sono bestseller mondiali. Tra le sue opere più acclamate, spiccano le tre con protagonista il superpoliziotto Art Keller, in lotta contro i narcos messicani («Il potere del cane», «Il cartello» e «Il confine», destinati a diventare presto una serie tv); il durissimo eppure meraviglioso «Corruzione», in via di adattamento per il grande schermo; e poi «L’inverno di Frankie Machine» (anch’esso pronto per il cinema, con la regia di Christopher Storer), mentre da «Le belve», lavoro indubbiamente minore, Oliver Stone ricavò nel 2012 il film omonimo.

Se la maggior parte dei libri di Winslow sono pubblicati in Italia da Einaudi, le ultime uscite sono invece appannaggio di HarperCollins, etichetta che ha lanciato «Broken» (raccolta di racconti lunghi dal ritmo adrenalinico), le riedizioni «La lingua del fuoco» e «Morte e vita di Bobby Z», nonché la Trilogia delle Città («Città in fiamme», «Città dei sogni», «Città in rovine»).

Addio alla letteratura

Proprio al termine dell’ultimo blocco di storie, che hanno come protagonista, lungo l’arco temporale di quarant’anni, un gangster suo malgrado, l’irlandese Danny Ryan, Winslow ha esplicitato la propria voglia di abbandonare la scrittura, quantomeno nella forma che gli è stata congeniale nella seconda metà della sua vita. Ma, al contempo, oltre a polemizzare quotidianamente con Donald Trump (i due non si sopportano), ha voluto concedersi un prolungato addio, estendendo il giro promozionale di «Città in rovine» con il congedo dal suo pubblico, diffuso ovunque.

D’altronde, se gli autori di crime abbondano, lo stile di Winslow - un mix esplosivo di scrittura alta, ritmo, disincanto romantico e respiro epico - è davvero unico e si è rivelato capace di conquistare target differenti di lettori. Anche la saga con la quale sigilla (salvo ripensamenti) una produzione bibliografica sontuosa mantiene un livello notevole, in equilibrio tra lirismo elegiaco e tratto intimo, anche se a nostro avviso non raggiunge i vertici di alcune sue gemme precedenti. Ma forse non esagera il Whasington Post quando chiosa in questo modo un commento sulla Trilogia delle Città: «Magnifico. Winslow tratteggia meravigliosamente i suoi personaggi e realizza delle scene d’azione estremamente vivide. Questa trilogia può essere annoverata tra i capolavori dedicati alla malavita organizzata, come quelli di Puzo, di Chase, di Scorsese».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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