Paletti «Super» per davvero: bei testi, timbro solido

Bagliori di cantautorato e scosse di pop. La prima serata di Albori d’inverno va in archivio con il pubblico delle grandi occasioni. In una Latteria Molloy piena quasi fino al limite della capienza, le esibizioni dei due artisti bresciani Pietro Berselli e Paletti deliziano i fan provenienti da ogni angolo della provincia. In apertura di serata il diverte Berselli, cantautore cittadino trapiantato ormai da anni a Padova, riscalda l’ambiente con alcuni dei suoi pezzi migliori.

È poi intorno alle 22 che sul palco sale il collega Paletti. «La notte è giovane», apprezzato singolo del nuovo disco, assesta subito il colpo giusto al pubblico. Lo show avanza con brani come «Capelli blu» e «Chat ti amo»: quest’ultimo è un’analisi in chiave pop del mondo moderno e delle tecnologie. Poi arriva «Jimbo», pezzo strumentale, nel quale la potenza è dettata dalla capacità dei tre musicisti che accompagnano sul palco Paletti.

Tanta morbidezza e spazio ai cuori caldi quando l’artista di Manerbio incomincia a intonare «Eneide». «Dedicata a mio figlio Enea», afferma a gran voce al microfono, senza nascondere le comprensibili lacrime di commozione. Del resto, la vera forza di questo nuovo disco, «Super», è rappresentata dalla bellezza dei contenuti. Tutte le undici tracce descrivono situazioni che influenzano le nostre vite, parlano della condizione umana e di tutte le sue contraddizioni.

Testi perciò di un certo livello, e il timbro solido ed efficace di Paletti rende molto coinvolgente il live. Applausi anche per le melodie che rispettano la loro funzione senza sbavature. La grande energia prosegue con un classico del passato, poiché «Cambiamento» è il pezzo tanto atteso, forse il più rappresentativo dell’artista, che riavvolge la sua storia. Le battute finali scorrono su «Avere te», estratto da «Qui e ora», album precedente rispetto al nuovo ed apprezzato «Super», destinato a far parlare parecchio di sé.