Cultura

L’attore Oscar De Summa: «Porto a teatro la fisica dei quanti»

Elisabetta Nicoli
Si esibirà questa sera alle 20.30 al Teatro delle Ali di Breno con «Rette parallele sono l’amore e la morte»
Oscar De Summa - © www.giornaledibrescia.it
Oscar De Summa - © www.giornaledibrescia.it
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Applica ai grandi temi della vita lo sguardo della scienza lo spettacolo di Oscar De Summa previsto al Teatro delle Ali di Breno stasera alle 20.30. Una relazione continua ad esistere tra persone lontane che nel passato hanno vissuto una accanto all’altra anche senza frequentarsi: «Rette parallele sono l’amore e la morte» è il percorso di narrazione che, a partire da un’esperienza personale, chiama in aiuto e a conferma i dati della fisica quantistica.

L’autore del testo e interprete firma anche regia e progetto sonoro, mentre sono di Matteo Gozzi le scene e il progetto luci. Produzione di Atto Due Ets ed Emilia Romagna Teatro Ert, con il contributo di Giallo Mare Minimal Teatro, Fondazione Armunia, Pimoff Milano, Ater Fondazione.

Pochi biglietti sono ancora disponibili, in caso di esaurito, è in funzione una lista d’attesa. Per informazioni: www.teatrodelleali.com. Ad Oscar De Summa, che per la prima volta arriva al teatro di Breno, abbiamo rivolto alcuni quesiti.

Come si è sviluppata l’idea dello spettacolo?

«S’intrecciano nel racconto due storie: il ricordo dell’amore tra due ragazzi che conoscevo quand’ero adolescente in Puglia e la morte della protagonista Mariarosa avvenuta proprio nel giorno in cui ho incominciato a scrivere di lei. Mi sono interrogato su questa coincidenza e ho trovato nella fisica quantistica una risposta: secondo un esperimento detto entanglement, se mettiamo in relazione due particelle per un tempo sufficiente, queste restano collegate anche se le separiamo».

Qual è il messaggio?

«Siamo collegati a tutti e a tutto: sembrano belle idee della filosofia e della religione, sembrano solo cose poetiche ma in realtà la fisica ci porta su un piano spirituale, ad avere coscienza delle cose della vita. Il contatto con la morte nella nostra società è stato rimosso e invece serve, crea un contrappunto necessario: se ho chiarezza nel cuore, emerge il senso della realtà. Lo spettacolo non è una lezione, il messaggio è implicito nella narrazione divertente, che tocca le emozioni e si serve della leggerezza ai fini della condivisione. Il tutto è attraversato dalle musiche più famose di David Bowie, a partire dall’occasione del primo incontro tra i due ragazzi».

Qual è la risposta del pubblico?

«Il pubblico si riconosce nel richiamo al nostro essere parte di qualcosa, nel momento in cui manca il senso della comunità, la sensazione di appartenere a un gruppo, a una società, anche all’universo. Questo pensiero ci conforta. Mi chiedevo cosa raccontare, quale storia sta chiamando questo tempo che stiamo vivendo. Ho sentito il bisogno di uno sguardo più alto, anche sulle vite semplici, che sono tutte importanti. Mi sono reso conto che mancava uno sguardo dall’alto, per dare direzione alle nostre scelte».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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