Cultura

Opere del bresciano Minelli sul New York Times

Le opere di Filippo Minelli finiscono sul New York Times. L’artista bresciano è al centro di un articolo di Santiago Zabala.
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Le opere di Filippo Minelli finiscono sul New York Times. L’artista bresciano, che si muove tra fotografia, graffiti, pittura e arte concettuale, è al centro di un articolo di Santiago Zabala che analizza l’impatto delle immagini di zone povere e degradate del mondo in cui Minelli ha inserito per contrasto scritte come Myspace, Second Life, Youtube, Facebook.  Social network che evocano tecnologia e modernità affiancati a discariche o sobborghi decadenti.

L’autore dell’articolo individua nei cortocircuiti prodotti da questi lavori una capacità rivoluzionaria: “Le fotografie dell’artista italiano non sono il punto di arrivo della nostra contemplazione estetica, ma piuttosto punti di partenza per cambiare il mondo”. Minelli, d’altronde, ha giocato spesso con disillusioni ottiche, contrasti, scritte inserite in contesti paradossali, come “Democracy” su una nave in disfacimento nelle coste della Mauritania. O come il messaggio "Ctrl+alt+delete" sul muro vicino al checkpoint Qualandyia, realizzato nel 2007 in Palestina, già ripreso dal New York Times.

L’analisi di Zabala è interessante, lo sono altrettanto i commenti dei lettori, che non risparmiano critiche all’artista o all’autore dell’articolo. Di sicuro, non sono opere e idee che passano inosservate, mentre per il trentenne Minelli prosegue il cammino verso un più ampio riconoscimento internazionale.
Emanuele Galesi
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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