Opera e balletto, la Stagione 2025 del Teatro Grande

Una prima assoluta e molti ritorni. Asseconda i gusti dei melomani di lungo corso, ma prova anche nuove strade la stagione 2025 di opera e balletto della Fondazione Teatro Grande, presentata ieri nel Ridotto del massimo cittadino.
«Tutti gli allestimenti di quest’anno sono nuove produzioni, sfida resa possibile solo dalla collaborazione tra i teatri, non solo della Lombardia» ha esordito il segretario artistico della stagione, Alessandro Trebeschi. «Proseguendo il percorso intrapreso – ha proseguito il sovrintendente Umberto Angelini – abbiamo privilegiato titoli mai proposti prima oppure assenti da molto tempo dal nostro palcoscenico».
In cartellone
Dopo otto anni, il pubblico bresciano potrà quindi ritrovare «Carmen» di George Bizet, titolo di apertura della stagione e opera tra le più amate. «Tutti conoscono le sue pagine musicali, ma non meno importante è l’attualità del tema che affronta: una vicenda passionale che sfocia in un femminicidio - ricorda Trebeschi -. Il regista Stefano Vizioli ha scelto di spogliare l’opera da riferimenti ad una precisa epoca storica, facendo emergere proprio la violenza delle relazioni tra i personaggi».
Carmen sarà il mezzosoprano Emanuela Pascu, Don José il tenore Roberto Aronica, mentre la bacchetta dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali - che accompagnerà tutti gli appuntamenti della stagione, affiancata sul palco dal coro di OperaLombardia guidato da Massimo Fiocchi Malaspina e Diego Maccagnola - sarà affidata a Sergio Alapont.
«L’elisir d’amore» di Gaetano Donizetti è la seconda tappa della rassegna, con un cast formato dai vincitori del concorso As.Li.Co., mentre sul podio salirà Enrico Lombardi. Il regista Andrea Chiodi, che dal teatro di prosa debutta nel mondo della lirica, ambienterà l’opera buffa in un’azienda agricola.

Per la prima volta, il Teatro Grande ospiterà quindi il «Don Quichotte» di Jules Massenet, opera decadente in cui si respirano gli ultimi palpiti di un Romanticismo ormai esangue. Il regista Kristian Frédric ha immaginato un don Chisciotte in casa di riposo, che ormai anziano rievoca le sue bislacche avventure cavalleresche e il suo amore straniato per Dulcinea. Il basso Nicola Ulivieri sarà Don Quichotte, il baritono Giorgio Caoduro Sancho e il mezzosoprano Chiara Tirotta Dulcinea. Dirigerà Jacopo Brusa.
Ultimo appuntamento, il «Nabucco» di Giuseppe Verdi. «Anche in questo caso il regista, Federico Grazzini, ha scelto di evitare riferimenti al contesto storico del libretto originale – ha spiegato ancora Trebeschi –. Così la dinamica del conflitto tra un popolo oppressore e un popolo oppresso può risaltare nella sua pressante attualità». Angelo Veccia vestirà i panni di Nabucco, Kristina Kolar quelli di Abigaille, alla bacchetta ci sarà Valerio Galli.
Da tempo a Brescia manca un quinto titolo d’opera, perciò la stagione si chiuderà con il sempreverde «Schiaccianoci» di Tchaikovskij messo in scena dal Balletto dell’Opera di Tbilisi.
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