Nomadi, una passione che dura da vent'anni
Nomadi, ancora Nomadi. O per sempre Nomadi, fate voi. Non è solo uno slogan, ma un inossidabile legame tra la band emiliana e i suoi fans che dura da oltre mezzo secolo. Il gruppo capitanato da Beppe Carletti, unico fondatore «nomade» superstite, si è esibito sabato alla Cascina San Giacomo di Rezzato nel loro «Ricordati Tour», di fronte a circa un migliaio di spettatori.
C’era più di un valido motivo che ha spinto non pochi fans, arrivati anche fuori dalla nostra provincia, per seguire i Nomadi. Prima di tutto la dedica alla memoria dell’indimenticato Augusto Daolio, storica voce dei Nomadi, scomparso 20 anni fa, al quale è stato dedicato il tour. Inoltre c’era molta curiosità intorno alla figura del nuovo cantante Cristiano Turato, entrato recentemente in scena al posto di Danilo Sacco. Tre ore di concerto, seguendo più o meno le stesse modalità di sempre: rapporto stretto e informale con il pubblico, dediche e letture accompagnata da battute affettuose, in rigorosa diretta live.
E il «popolo nomade», sotto il palco canta, balla, non si perde una battuta. Il repertorio è molto eterogeneo, con pezzi storici e recenti presentati con trasporto da Turato, calato perfettamente nel ruolo di cantante.
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