Cultura

No foto, no video: la techno spegne gli smartphone

Sei date in un anno per un progetto di clubbing maturo: è Civility, serata dedicata all'elettronica e alla techno
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Un bollino arancio incollato sul retro dello smartphone, dove c'è l'obiettivo della fotovideocamera. È il lasciapassare per il piccolo regno chiamato Civility, assieme al timbro CVLT sul dorso della mano. Entri solo se sei in lista, e per essere in lista devi avere mandato una mail all'indirizzo che si trova sulla pagina facebook della serata, e se rispetti le regole. No foto, no video, non dare fastidio, non portarti da bere da fuori, ascolta la musica techno e balla, nel caso specifico di ieri sera con il dj set schiacciasassi degli Aucan, di Sender e del giovane Allison.

Divertiti e lascia divertire gli altri. Civility, civiltà. Nata in febbraio a Brescia, la serata ha chiuso il 2014 al Social Club con il pieno di pubblico in un'atmosfera al tempo stesso rilassata e pulsante. Sei appuntamenti in tutto nell'anno per portare una cultura del club vissuto non come luogo di disfacimento, ma come posto in cui stare bene. In caso, ci pensa la musica a stenderti. Quella di ieri è stata ottima. Allison, in apertura, si muove piccolo e a scatti dietro al mixer. Il locale è scuro, si respira aria di redbull, fugaci sigarette e macchina del fumo, e la techno ti porta nel suo flusso fino a quando, inevitabilmente, gli Aucan arrivano per condurre chi balla verso il picco. Si annunciano con un basso continuo che fa tremare le budella e più avanti sale fino al cuoio capelluto. Non lasciano scampo, dosano in modo calibrato i passaggi dal vuoto al pieno, dal caos al beat pulito, come in una scala di intensità in continua ascesa. A Sender, dj resident, il compito di gestire la sala calda e di accompagnare gli ultimi a nanna, quando per alcuni sarà già ora di svegliarsi in una domenica fredda post nevicata.

Il bollino arancio è un’idea presa dal Berghain di Berlino, locale per cui non esistono più aggettivi (storico? leggendario? mitico?) nella città in cui vive uno degli organizzatori di Civility, il bresciano Ercole Gentile, tra gli animatori anche del Musical Zoo estivo in castello. È a quel modello di club (nordico, consapevole, maturo) che si ispira una serata che vuole essere tenacemente diversa in vari modi, a partire dall’assenza di smartphone sbandierati, piaga di qualsiasi concerto o serata sociale, con o senza musica, in cui fotine e videini vengono perpetrati nella strana convinzione che le cose sia meglio immortalarle, piuttosto che viverle. Un’altra particolarità: si comincia alle 23.30, ma fino alle 2.30 non si può uscire. Così si evita il via vai dalle auto per bere dalle bottiglie appoggiate sui sedili. Anche la promozione è molto discreta, sottotraccia, con post su facebook, mail a chi ha già partecipato e qualche flyer dal look molto minimale.

Tutto è molto vicino all’estetica Aucan, e non per nulla Jo Ferliga e Francesco D’Abbraccio sono tra gli altri poli di CVLT, oltre ad averci suonato spesso con i nomi di Surface e Frames, i loro rispettivi progetti elettronici.

Per il momento il fenomeno arriva a coinvolgere circa quattrocento persone per serata. In questi mesi si sono alternati diversi dj e progetti elettronici (come Alex Pastore, Dead Heat, Paula Temple, The Field) tra Social Club e Musical Zoo, mentre per il 2015 il primo appuntamento è fissato a febbraio. Ci sarà pure un set in castello al Mzoo 2015, dopo il passaggio di quest’estate, e per un po’ non ci saranno gli Aucan alla consolle, mentre preparano il loro ritorno in formato band.

Un’ultima particolarità. Il simbolo iniziale della serata era un coltello: un po’ minacciosa come idea di civiltà, ma alla lunga si sta dimostrando efficace. 

Emanuele Galesi
e.galesi@giornaledibrescia.it

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