Cultura

Nessun Dorma: qui si balla e si fa cultura

La storia del party-tournée creato da due orceani e un cremonese «importato»: il successo dell'electro-culturale
AA
Regine del Celebrità, dance hall addicted, bimbi sperduti. Il loro nome «nessun saprà». A patto, ovvio, che «Nessun Dorma»: spiagge caraibiche, radioloni anni Ottanta, fisici da pin up con il volto di un cane. Onirico da locandina promozionale.
 
Il 19 luglio, rigorosamente free entry, erano più di un migliaio all’Oasi dei Pensionati - quasi una beffa al nome - a battezzar l’estate «ballando come una tribù, e ce ne andremo a letto quando il sole sarà su». Vagheggi di un evento salito naturalmente anche alla ribalta dei social network dopo essere rimbalzato in un anno, tipo palla da flipper, dal laghetto Mandarino di Orzinuovi - resuscitato dall’oblio di sopite feste Nineties - che ha celebrato addirittura il bis fino agli «one shot» dell’inverno, come il party «Diskotek» al Disco Volante. L’idea della party tournée è della «band» composta da Michele «Loop Looper» Turotti, Phil Delcorso (entrambi dj che non mancano di infornare i loro dischi al «Nessun Dorma») ed Eliade Zupelli, due su tre Made in Orzinuovi e il terzo, Phil Delcorso, trasmigrato dalla vicina provincia di Cremona.
 
Intento ufficiale, creare un «contenitore itinerante dedicato alla promozione della musica elettronica e di nuove sonorità sperimentali», valorizzare «la club culture come forma d’aggregazione con valenza artistica» e «avvicinare i giovani di Orzinuovi e zone limitrofe alla fruizione della musica dance quale forma d’espressione capace di unire spirito ludico e pregnanza culturale».
 
Tradotto, risvegliare i vampiri dal letargo e restituire alla landa orceana la fama di terra promessa per i pellegrini dei club il cui eco si spandeva ben oltre i confini della Bassa, come pure della provincia. Il nome, ispirato alla romanza pucciniana che canta l’insonnia per ordine della principessa di ghiaccio determinata a denudare l’identità del principe ingegnato dal sacro fuoco dell’amore, è naturalmente un divertissement. A sua volta, e a suo modo, un monito: non calar la palpebra fino al sorgere del sole, in un moto perpetuo che, ricalcando i ritmi delle stagioni, replicherà sul finire del solleone per poi scardinare il rigore del Generale Inverno. Forse - ma sono idee, visto che al momento non c’è nessun placet ufficiale - con un party in uno dei locali sacri, storicamente, della night life orceana. Più che un appuntamento a singhiozzo, «Nessun Dorma» è un rito, tra demoni sputafuoco e angeli danzanti orchestrati a filo da padroni della consolle votati a effigi di anni che presi a gruppi di dieci non raggiungono le dita di una mano ma a pensarci sembrano ere.
 
«Nessun Dorma» si auto ribattezza il partito dell’amore: «Ciò che conta è stato vedere una tribù di oltre mille persone ballare fino all’alba sintonizzata sulla stessa onda con civiltà, rispetto, in fraternità e armonia elettronica», scrivevano gli organizzatori all’indomani della serata di luglio. «Una prova di maturità. Un esame superato». Come ha detto qualcuno, «stiamo creando tradizione».
 
Raffaella Mora

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia