Cultura

«Nella mia cantina nasce il blues quello buono»

Sergio «Benzo» Benzoni presenta il primo cd dei suoi Bluesville, nato un po' per caso
Il musicista Sergio Benzoni - © www.giornaledibrescia.it
Il musicista Sergio Benzoni - © www.giornaledibrescia.it
AA

Nella cantina di casa Benzo ci sta il blues buono, quello che Sergio Benzoni «imbottiglia» da anni con la sua chitarra. E che ha prodotto un disco, «The man with pierced hat», firmato The Bluesville, band che oltre a Benzo (così lo chiamano amici e musicofili) annovera Matteo Cervi (chitarra e voce), Nicola Ragni (basso), Francesco «Zazza» Mondini alla batteria.

Il cd verrà presentato è stato presentato ieri allo StranPalato, in città. Attivi dal 2011, i Bluesville sono arrivati a questo disco d’esordio un po’ per caso. «Il nostro bassista - spiega Sergio - è anche fonico e un giorno ha portato nella sala prove tutte le sue apparecchiature perché volevamo incidere un demo. Dopo i primi sei brani siamo rimasti soddisfatti dal sound e ci siamo detti: e se registrassimo un vero disco?

Come sala di registrazione avete usato la tua cantina, che per molti musicisti dell’area bresciana è da anni un punto di riferimento...
È stata una bellissima esperienza, perché era davvero familiare il clima nel quale abbiamo lavorato. Sono state sedute lunghe, ma intense e divertenti. Molte cose sono state registrate in presa diretta, con l’incisione della voce e di alcune chitarre in un secondo momento. Quindi Nicola, per conto proprio, ha aggiunto un po’ di Hammond.

Nel disco ci sono anche due inediti, uno dei quali scritto con due giovani leoni del blues «made in Brescia», i Crowsroads: come nasce questa partnership musicale?
Avevamo un brano cui mancava il testo. Io ho chiesto a Matteo Corvaglia di scriverlo, così è nata la title track dell’album. Poi ho pensato che sarebbe stato bello avere lui e suo fratello Andrea nel disco e loro hanno davvero suonato alla grande.

Suonare e registrare in cantina... sembra quasi un film in bianco e nero in quest’epoca tutta web, video on line e via dicendo. Non ti senti un po’ demodé?
Sarà che a me piace fare le cose all’antica, ma sono contentissimo del risultato. Credo che il cd dia l’esatta dimensione di quello che i Bluesville sono sul palco. Poi c’è anche la copertina, che è un disegno di mia figlia Camilla, che in qualche modo chiude perfettamente il cerchio. I ragazzi spingono per fare un secondo capitolo e chissà che non si torni presto a registrare...

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato