Cultura

Negramaro, un trionfo con il «marchio» di Renga

La band salentina ha entusiasmato gli oltre quattromila accorsi al PalaGeorge L’apice del concerto il dietto di «Sangue impazzito».
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Le strade del rock italiano si incrociano. E in una canzone come «Sangue impazzito» le voci di Giuliano Sangiorgi e Francesco Renga si intrecciano. La memoria arriva al ’93, ai Timoria di «Viaggio senza Vento».

Eppure siamo lontani, almeno temporalmente, nella Montichiari che ieri sera ha accolto con oltre ottomila braccia al cielo, i Negramaro, in concerto al PalaGeorge per raccontare dieci anni di vita trascorsa su un palcoscenico, riassunti in una «Storia semplice». Un viaggio musicale che, in uno dei tanti momenti acustici, ha condotto Giuliano Sangiorgi, voce della band salentina, e Francesco Renga, ospite-padrone di casa, a condividere strofe e ritornelli di «Sangue impazzito».

È la sorpresa - fulminea ma profonda- più bella della serata. Anche per Sangiorgi: «Per me che ho iniziato ascoltando te, Francesco», ammette prima di salutare l’ex Timoria, che regala al pubblico un’altra emozione con la sanremina «La tua bellezza». Con alle spalle tutta la band, il cantante di Nardò, fisico con il pubblico e sempre proteso verso la platea, affronta invece la solidità della scaletta, attaccata con «Ti è mai successo?», ultimo dei singoli dati alle stampe ad accompagnare il best of «Una storia semplice».

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