Simone Carolfi: dal Garda ad Amsterdam con passione e talento

La musica nelle vene, fin dal primo respiro. Forse assorbita con il latte materno, visto che anche la mamma Chiara è diplomata in fagotto. Oggi quella stessa passione scorre potente in suo figlio, Simone Carolfi, 14 anni, salodiano con radici a Rezzato, dove vivono i nonni materni, che a soli 8 anni ha iniziato gli studi di tromba con Pierluigi Taddeucci, avviandosi sin da subito alla pratica della musica d’assieme sotto la guida di Enrico Corsi.
In Olanda
Simone è uno dei soli quattro giovani italiani selezionati tra gli 84 finalisti – su 400 concorrenti che partecipano da tutta Europa – del prestigioso concorso europeo Royal Concertgebouw Orchestra Young di Amsterdam.
Il talentuoso Simone si è già trasferito nella capitale olandese dove da tre settimane frequenta masterclass di musica da camera, tiene prove serrate sotto la guida dei professori dell’orchestra, diretti in questa edizione dalla carismatica Elim Chan, e segue sessioni di crescita personale con i formatori degli United World Colleges, dedicate a temi come democrazia e ambasciatorialità. Il programma culminerà con tre concerti: oggi, 18 agosto, e il 20 ad Amsterdam, per inaugurare l’evento nautico Sail Amsterdam 2025; il 21 agosto all’Elbphilharmonie di Amburgo, sempre sotto la direzione di Elim Chan.
La formazione
Per Simone è una preziosa occasione per confrontarsi con coetanei di talento, imparare, crescere. Eppure il suo curriculum, nonostante la giovane età, parla già di un percorso ricco. Primi passi in una banda musicale, poi nel 2020 l’ammissione alla sezione giovanissimi dell’Orchestra Sinfonica Junior «La Verdi» di Milano. Nel 2021 è il primo classificato nella sezione Giovani Talenti - Strumenti a Fiato al concorso nazionale «Accordarsi è sempre possibile».
L’anno successivo è primo assoluto al concorso nazionale musicale Città di Desenzano. Ammesso al corso propedeutico del Conservatorio «Marenzio» di Brescia, nel 2024 inizia il triennio accademico con votazione 30/30. Dietro i riconoscimenti, però, c’è un ragazzo come tanti: timido, riservato, ma curioso del mondo. Studia al liceo delle Scienze umane «Veronica Gambara» di Brescia, gioca a calcio, a scacchi e a carte, gli piace cucinare. Forse è proprio questa sua normalità, intrecciata al talento, a renderlo speciale.
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