Nek a Breno: «Con i miei successi voglio far cantare il pubblico»

«Ci saranno tutte le hit, perché io voglio sentire cantare le canzoni da parte del pubblico: “Nek Hits” è fatto apposta per questo». Saranno dunque i grandi successi della carriera di Filippo Neviani, in arte Nek, ad avviare stasera il Vallecamonica Summer Music: accadrà alle 21, allo Stadio Comunale «Carlo e Filippo Tassara» di Breno (in viale Italia; biglietti da 30 a 45 euro + commissioni; info su www.cipiesse-bs.it).
Il tour
Il musicista, cantante e autore modenese (nato a Sassuolo nel 1972) ha impostato il tour estivo come «un viaggio all’interno della mia carriera con tutte quelle canzoni che la gente ha voluto diventassero dei singoli: “Lascia che io sia”, “Laura non c’è”, “Se io non avessi te”, “Sei grande”, “Fatti avanti amore”, “Almeno stavolta”, e tante altre. Non è solo una sequenza di successi, ma anche un modo di raccontare dei momenti, mescolando le canzoni in maniera nuova, con una parte più intima e una più energica». I motivi sottesi alla scelta sono ulteriormente argomentati: «Quando la gente va al concerto di un artista vuole ascoltare le sue canzoni più famose. Canto pezzi che hanno segnato la mia storia: il concerto è un viaggio che attraversa i miei 33 anni di attività».
Formula minimale
Quindi Nek ha spiegato l’inusuale abito sonoro individuato per questa avventura estiva: «Ho sentito l’esigenza di ridurre all’essenziale, optando per la formula diretta, minimale: i miei pezzi sono eseguiti in trio. In questo modo nessuno può allentare la presa durante il concerto. Io più di tutti, perché sono il cantante, ma anche il bassista».
In tv
L’artista emiliano entra poi nel dettaglio di scelte che lo hanno portato oltre la musica interpretata sui palchi o in studio, mettendo a fuoco l’esperienza televisiva effettuata con «Dalla strada al palco», affiancato da Bianca Guaccero: «Ci sono state occasioni grazie alle quali mi sono messo in gioco e ho allargato il mio orizzonte. La tv era qualcosa di nuovo. Sfruttare un linguaggio differente da quello della musica è stato interessante: è sempre intrattenimento, ma modalità e tempi sono altri».
Il palco
Segue un bilancio, che coglie le differenze legate al tempo che passa: «Dopo 30 anni ho l’energia di chi sa godersi meglio il palco – assicura Nek –. All’inizio il palco forse lo subivo un po’ di più, ero un ventenne alle prime armi, con una gavetta minima fatte nelle sagre di paese, mentre questo mestiere è come quando fai un allenamento in palestra: più ti alleni, più il tuo fisico diventa prestante».
Sogno
Chiosa aprendo il capitolo dei sogni nel cassetto e scoprire che le conquiste più ambite sono già in archivio: «Poter continuare a fare quello che faccio è già una conquista enorme. Senza pormi obiettivi particolari, senza fissare scadenze o alzare asticelle, o programmare cose in funzione dell’ottenimento di risultati specifici. A 50 anni compiuti credo di poter dire che quello che vivo quotidianamente, nella vita e nel lavoro, è già un sogno».
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