Musica

Myss Keta a Festa di Radio Onda d’Urto, antagonista sotto la veletta

Enrico Danesi
Circa 5000 spettatori hanno ascoltato la proposta della sensuale cantante italiana avvolta nel mistero che usando la leggerezza coglie lo spirito del tempo
  • Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto
    Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto - Foto New Reporter Marazzani © www.giornaledibrescia.it
  • Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto
    Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto - Foto New Reporter Marazzani © www.giornaledibrescia.it
  • Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto
    Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto - Foto New Reporter Marazzani © www.giornaledibrescia.it
  • Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto
    Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto - Foto New Reporter Marazzani © www.giornaledibrescia.it
  • Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto
    Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto - Foto New Reporter Marazzani © www.giornaledibrescia.it
  • Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto
    Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto - Foto New Reporter Marazzani © www.giornaledibrescia.it
  • Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto
    Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto - Foto New Reporter Marazzani © www.giornaledibrescia.it
  • Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto
    Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto - Foto New Reporter Marazzani © www.giornaledibrescia.it
  • Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto
    Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto - Foto New Reporter Marazzani © www.giornaledibrescia.it
  • Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto
    Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto - Foto New Reporter Marazzani © www.giornaledibrescia.it
  • Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto
    Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto - Foto New Reporter Marazzani © www.giornaledibrescia.it
  • Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto
    Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto - Foto New Reporter Marazzani © www.giornaledibrescia.it
AA

Grandi numeri anche per Miss Keta, sensuale cantante italiana avvolta nel mistero preservato dalla veletta che le copre il volto, mentre il (giovane) corpo è esibito senza patemi. Come da previsione, pure la penultima serata di Festa di Radio Onda d’Urto è un tripudio di pubblico, sebbene sotto il palco principale di via Serenissima non si raggiungano le vette di 99 Posse o Night Skinny. Miss Keta, ad ogni modo, attira una folla intorno ai 5000 spettatori, con una proposta sonora potente, dai bpm tachicardici e dai loop reiterati, che si dipana in territori di ritmatissimo synthpop, house ed electroclash (con qualche vago richiamo new wave). Musica molto ballabile, che in certi passaggi sembra richiamare Raffaella Carrà e in generale sembra una versione incicciottita del «lento violento» (o del «mediterranean progressive») alla Gigi D’Agostino, tuttavia con un abito ben più irriverente di quello di norma messo in scena dal Capitano.

Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto
Myss Keta alla Festa di Radio Onda d'Urto

Leggerezza e sottotesti

E allora ti chiedi cosa c’entri tutto questo ambaradam da nightlife meneghina con il popolo antagonista. Almeno fino a quando non ti prendi il tempo per scorrere i testi che non sempre sono intellegibili all’ascolto, quando le parole sono spesso sovrastate da un muro di suono da far invidia a Phil Spector (che il «wall of sound» lo ha teorizzato). E allora scopri che in brani come «Les misérables», «Nevrotika», «Piena», «Le ragazze di Porta Venezia», «Botox», «Pazzeska» o «Sinner» – tutti più o meno incentrati su testi da «avviso ai genitori» – Miss Keta (in aderenza alla sua asserzione che «dietro la maschera c’è un cervello che si muove, un’artista che si evolve, un progetto che cambia») sa cogliere con leggerezza lo spirito del tempo e di fatto sottoporre a critica diretta la società capitalistica, presentandola come un contenitore di ingiustizie (sociali e non), che sforna sempre più «esclusi» o «miserabili» (come da titolo alla Victor Hugo di una canzone dell’ultimo disco), rendendoci tutti responsabili del declino collettivo.

Politica sotto il vestito ammiccante, nel sottotesto, insomma; e allora tutto torna. Se poi ci aggiungiamo il modo ironicamente suadente con cui l’iconica Miss si rivolge alla platea, insieme alle scelte di circondarsi di ballerine in abiti più succinti (espressione d’antan che però rende l’idea) dei suoi e di ospitare sul palco un collettivo queer, il quadro dissacrante è servito in tutta la sua evidenza. Ma è già la superficie a impattare con continuità, e infatti il divertimento è continuo, costantemente apprezzato, accolto con urla d’entusiasmo.

Qualche critica

Al popolo più schierato della Festa, però, la Myss non è piaciuta. Alcuni si sono chiesti cosa ci facesse una figura così leggera e a tratti trash in un contesto che rifugge il pop. Ma forse è proprio la provocazione a consentire che i testi e le riflessioni alla fine emergano, seppur tutto risulti, di primo acchito, così scollato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.