Giulia Mazzoni: «Al Vittoriale porto un concerto inedito e intimo»

Esibirsi nell’anfiteatro del Vittoriale per Giulia Mazzoni è (anche) una questione di famiglia, visto che ha sposato Federico D’Annunzio, pronipote del Vate. Ma sul palco gardesano la compositrice e pianista toscana ci arriva in virtù di un intrigante progetto crossover che ben si attaglia al nuovo corso della dimora dannunziana, punto di riferimento prestigioso per la musica nel nostro Paese. Accadrà domani, martedì 23 luglio, alle 21.15, quando andrà in scena il concerto per pianoforte, orchestra ed elettronica «YAS Your Anima System», già concept album ed ora live speciale, un viaggio dell’anima che si dispiega in un luogo del cuore (disponibili biglietti da 23 a 69 euro, con sconti per residenti; info sul sito).
Giulia, è una prima mondiale per «YAS Your Anima System», in questa veste?
Lo è, in esclusiva per il Vittoriale. L’avevo presentato il 5 gennaio scorso al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, di fatto rompendo la tradizione con la prima volta di un progetto originale. Allora c’era un’orchestra di 40 elementi diretta da John Axelrod, con la produzione di Thom Russo (uno che ha vinto 16 Grammy in carriera, ndr). Questa è una versione con arrangiamenti inediti, per pianoforte, programmazione elettronica e uno straordinario quintetto d’archi. Il nuovo abito rende il concerto più intimo, onirico ed emozionale… Ma ci saranno anche momenti di piano solo, e suoneremo pure brani dai miei precedenti dischi, «Giocando con i bottoni» e «Room 2401», oltre a «Wildness», tratto dalla colonna sonora che ho scritto per «Anna» di Marco Amenta.
Proprio Amenta ha contribuito alla componente visuale dello spettacolo. Cosa dobbiamo aspettarci?
Si tratta di video firmati da grandi artisti, tra cui appunto Amenta e Samuele Alfani, ma in alcuni casi anche da me; e ci sono le animazioni curate da Hermes Mangialardo e Federico Monti. Le immagini verranno proiettate sugli schermi affacciati sul lago…sarà un concerto interattivo e immersivo.
La sua formazione è classica, con studi al Conservatorio «Verdi» di Milano, ma ai tempi di «Room 2401» c’è stato l’incontro con Michael Nyman, sublime autore di innumerevoli composizioni, anche per il cinema…
È una collaborazione che porto nel cuore, fondamentale per la mia crescita. Michael ha riarrangiato per due pianoforti ed eseguito con me il brano «The Departure», che era nella colonna sonora di «Gattaca». È un grandissimo.
Dopo l’esperienza con «Anna», scriverà altre colonne sonore?
Il mio percorso è principalmente quello di compositrice e pianista, i miei sono concept album che partono da un immaginario, da una visione personale, mentre il commento sonoro per un film deve servire una visione altrui. Ma l’esperienza con Marco Amenta è stata appagante, perché mi ha consentito di portare anche la mia voce.
Al Vittoriale si è sposata, ma come artista vi debutta. Emozionata?
Una doppia emozione. Al Vittoriale mi sento a casa, non soltanto perché lì è stato celebrato il matrimonio con Federico e per il legame di famiglia, ma anche perché ho assistito ad alcuni dei concerti più belli e suggestivi della mia vita, come quelli di Keith Jarrett e Yann Tiersen, artisti che hanno fatto parte della mia formazione musicale.
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