Musica

Gozzini: «La musica cerebrale ha fatto il suo tempo»

Enrico Raggi
Il compositore bresciano entra con un brano nel catalogo Universal Edition e racconta la sua opera
Il compositore bresciano Giacomo Gozzini
Il compositore bresciano Giacomo Gozzini
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«Fa una certa impressione vedere stampato il proprio nome accanto a quello di Gershwin…» dice sorridendo il musicista bresciano Giacomo Gozzini: «Reminiscence», suo brano per violoncello e pianoforte, è stato da poco inserito nel catalogo della Universal Edition di Vienna, la casa editrice di Bartók, Strauss, Mahler, Berio, fra gli altri.

Gozzini è maestro di coro e direttore d’orchestra, pianista, docente, compositore; in quest’ultima veste, in maggio ha vinto il concorso «Classic Pure Composition» di Vienna e il «Couperin International Music Competition» di Wembley, in giugno si è aggiudicato il Youth Music Competition di Atlanta e in luglio il concorso «Bach» di Danzica.

«Noto un ritorno alla godibilità dell’ascolto – racconta Gozzini –, la ricerca unita alla tradizione. Oggi convivono sperimentazione ed eufonia, cantabilità e strutturalismo. Il ‘900 è passato talmente in fretta che abbiamo ancora bisogno di conoscere, di capire, di digerire l’immensa quantità di musica prodotta. Solamente da poco sto studiando attentamente le Sinfonie di Mahler, non ero ancora riuscito a farlo, dopo aver studiato con attenzione Penderecki, Respighi, Strauss, Shostakovich. Abbiamo a disposizione ogni tipo di materiale sonoro: a noi la scelta. I vecchi diktat sono crollati. Un certo modo di scrivere, cerebrale e astratto, mi sembra non appartenga più alla contemporaneità, ma connoti un preciso momento storico, ormai storicizzato e concluso. Riconosco nella mia produzione una forte componente madrigalistica, il muoversi attorno a cellule minime variate e permutate, con una forte attenzione al contrappunto e all’unitarietà. Utilizzo il patrimonio del passato, ma cerco di rivisitarlo con intelligenza e personalità. Mi nutro di ogni esperienza acustica, dalle colonne sonore al repertorio folklorico, da Karl Jenkins a Puccini. Fra i prossimi appuntamenti, segnalo un mio nuovo pezzo composto per l’Arioso Furioso Trio dell’amica Francesca Tirale (arpa, flauto e fagotto), che sarà eseguito in autunno. Sto anche ultimando alcuni Aforismi per pianoforte che affiderò alla cara Valentina Gabrieli».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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