Bruangel canta le «Bells of Brescia» amate a New York

Le campane di Brescia e l’atmosfera metropolitana di New York, le “note blu” quale ponte che unisce luoghi del cuore con una vitalità contagiosa.
Ha scelto San Valentino, la cantante e autrice bresciana Bruangel (nome d’arte dietro il quale si cela Brunella Angela Mazzola), per lanciare la sua «Bells of Brescia», una struggente ballata jazz per voce e piano, scritta sulla melodia improvvisata, nel 2003, dal compositore e saxofonista americano Ted Nash (uno che in carriera ha pure vinto un Grammy Award), colpito dall’inatteso rintocco delle campane di San Faustino in Riposo (che suonano raramente) durante una sua visita nella nostra città.
Dove era stato invitato proprio da Bruangel, conosciuta a Umbria Jazz nel 2000, dove lui suonava con Wynton Marsalis, mentre lei aveva ricevuto un riconoscimento per una performance vocale.
La sfida
Per anni, Bruangel ha coltivato l’idea di dare un testo e un abito sonoro articolato alla melodia in questione; ma ha atteso di maturare le competenze adatte alla sfida (nel frattempo ha studiato composizione, laureandosi in jazz) e l’ispirazione necessaria.
Quando ha intuito che il momento era propizio, ha scritto (in inglese) un pezzo incentrato su straordinarietà dei sogni e valore della memoria («...linfa vitale... scrigno prezioso di momenti infiniti...»), quindi ha chiesto a Felice Cosmo di curarne l’arrangiamento ed è volata nella Grande Mela (dove ogni tanto si esibisce), accompagnata dal giovanissimo filmaker camuno Nicholas Baitieri. Costui ha architettato una clip evocativa, piena di sentimento e di nostalgia che, con uno stile fotografico “caldo” - anche attraverso l’uso di dissovenze incrociate e sovrapposizioni di immagini - mette costantemente in relazione Leonessa d’Italia e Big Apple, ponti chilometrici e piazze nostrane, asfalto e sampietrini.
Bruangel medesima ne ha parlato così: «Nel video indosso speciali ali d’angelo, immergendomi nel ruolo di ‘ordinary angel’ che sul ponte vibrazionale fra le due città realizza sogni e progetti, compiendo gesti semplici fra gli spazi della Grande Mela. Il primo piano della torre di Porta Bruciata, dove vivo (al principio di via Musei, ndr), è sopra un passaggio pedonale e in realtà è proprio un ponte, esattamente come i tanti meravigliosi ponti newyorkesi (Brooklin, Williamsburg, Jetty) dove ogni scena girata al crepuscolo consente quasi di ‘respirare’ attraverso l’Atlantico».
Il progetto
Il singolo (e ciò che gli sta intorno) è parte integrante di «Rebirth Theatrical Concert - Urban Version», un progetto a metà tra musica e teatro al quale Bruangel lavora da qualche anno. Curioso, ma nemmeno troppo, che la canzone sia stata lanciata nel giorno degli innamorati, perché al fondo è una dichiarazione d’amore per luoghi che sono nel suo cuore (e nell’anima), oltre che per la vita stessa e le opportunità che offre.
E poiché dopo San Valentino arriva (oggi) San Faustino con Giovita, i patroni di Brescia, allora il cerchio si chiude in gloria per l’angelo Brunella, di nuovo in volo, senza porsi limiti, sulla nostra città.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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