È uscito il nuovo album di Aua: «Credo nella fortuna e nelle chance»

«Alcune cose nella vita possono essere dolorose all’inizio, non le comprendi fino in fondo, poi in un momento diverso prendono risvolti che danno ricchezza; altre sembrano positive e si rivelano sfavorevoli. La fortuna ha molti volti diversi».
È uscito venerdì «Fortune», nuovo album di inediti della cantautrice gardesana AUA. Dopo il debutto a Sanremo nel 2001 con i Pincapallina, Annalaura Avanzi negli anni successivi si dedica a diverse esperienze musicali qua e là, fino al primo album solista «Martedì» del 2011 e all’ep «Belli Come Te», pubblicato nel 2022 in crowdfunding.
Ora il nuovo lavoro, un bel disco tra pop e indie, con nove storie (dieci, nella versione lp) disegnate con delicatezza e atmosfere da folk song americana. Realizzato con il contributo di Nuovo Imaie e con la collaborazione di Livio Perrotta, Carlo Maria Toller e Federico Donati, che ha curato anche l’artwork, l’album è disponibile sui principali store e piattaforme digitali, con il singolo «Calling» in rotazione radiofonica.
Annalaura, cosa intende per «Fortune»?
Il concetto a cui mi riferisco non è quello del classico colpo di fortuna, ma un qualcosa di più vicino alla Provvidenza manzoniana. Tratto di vari temi al femminile, donne che sperimentano diverse fasi della vita. In «Giovane» si parla di una ragazza che si taglia come manifestazione di disagio, in «Relazione» di una coppia che ha iniziato a fare vite separate ma riesce a ritrovarsi. Mi è piaciuto incidere «Io», che dice di come siano le tue azioni a definirti, ma la canzone a cui sono più legata è «Fortune», ricorda che anche se il tempo è finito c’è sempre un giorno in più, una chance.
Il disco pare la continuazione del percorso interiore iniziato in «Belli come te»...
Assolutamente, sono tutti racconti che partono dall’intimo. Anche qui inoltre resta la combinazione di strumenti acustici e musica elettronica che mi piace molto.
Lei è avvocata specializzata nel diritto d’autore. Quanto ha pesato l’amore per la musica in questa scelta?
Mentre frequentavo Giurisprudenza ho fatto l’esperienza con i Pincapallina a Sanremo, ho capito che volevo fondere musica e lavoro. A volte vivere il music business dall’interno fa perdere un po’ di romanticismo, ma resta un lavoro bellissimo.
Mai pensato di tornare all’Ariston?
La mia esperienza è stata bellissima e traumatica. Anche quella è stata una fortuna, perché nonostante la delusione mi ha aperto tantissime strade. Non riproverei come cantante; rimane il sogno di tornare come autrice.
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