Cultura

Monumenti simbolo di Brescia e provincia: dall’11 marzo Biesse è in edicola

La rivista di storia bresciana, edita da Fondazione Negri, è acquistabile con il Giornale di Brescia, a 8 euro più il prezzo del quotidiano
Monumento di Arnaldo Da Brescia - Foto Fondazione Negri
Monumento di Arnaldo Da Brescia - Foto Fondazione Negri
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Li abbiamo sotto gli occhi e ci passiamo davanti, li consideriamo elementi chiave per orientarci a Brescia (o in provincia), eppure di loro conosciamo poco. Sono monumenti simbolo come la Torre della Pallata, la statua di Arnaldo da Brescia, il cimitero Vantiniano, la vetta del Monte Maddalena con la sua chiesa; e ancora, Villa Bettoni a Bogliaco di Gargnano, sul Garda, o la facciata “non finita” della chiesa di Villanuova sul Clisi. A loro – e a tanto altro – è dedicato il nuovo numero di Biesse, il periodico bimestrale edito da Fondazione Negri e dedicato alla storia della provincia bresciana, in edicola da martedì 11 marzo, in abbinamento con il Giornale di Brescia, a 8 euro più il prezzo del quotidiano.

Biesse è in edicola con il Giornale di Brescia a 8 euro, più il quotidiano
Biesse è in edicola con il Giornale di Brescia a 8 euro, più il quotidiano

Una rivista ormai da collezione, il cui valore va ben oltre i due mesi che trascorrono tra un numero e l’altro. Nell’editoriale che di apertura, l’editore Mauro Negri e il direttore Marcello Zane danno infatti «un consiglio per i flaneur di oggi: tenere una copia della rivista accanto a voi e quando transitate innanzi ad uno di questi luoghi, fermatevi, leggete, studiate le immagini e comparate».

Ritorno al passato

Tante immagini dall’Archivio Negri accompagnano i testi di Marcello Zane, Silvia Boffelli, Erika Bertoloni, Franco Ragni e Mauro Negri. A partire da quelle dei grandi monumenti della città.

Lo sapevate che la Pallata (a proposito, si chiamerebbe così per i pali che ancora nel ’600 rafforzavano il terreno circostante) fu torre di guardia, prigione femminile e anche «cassaforte» delle finanze cittadine? E che il monumento all’eretico Arnaldo da Brescia, opera di Odoardo Tabacchi inaugurata il 14 agosto 1882, fu voluto dall’allora amministrazione di orientamento liberale e massonico, in chiave anticlericale? E ancora, che nel recinto del cimitero Vantiniano (dal nome dell’architetto che lo progettò all’inizio dell’Ottocento, Rodolfo Vantini) c’è un vero e proprio museo di scultura del XIX e XX secolo, costituito dai monumenti funerari realizzati per le tombe di importanti famiglie bresciane?

Tra laghi e monti

Dalla città lo sguardo si allarga alla provincia, sullo scenografico complesso della settecentesca Villa Bettoni con il giardino retrostante, utilizzato anche come set per caroselli (la Cedrata Tassoni) e foto di moda e costume.

Garda protagonista anche delle vedute dell’artista svizzero Johan Jacob Wetzel, che nel 1824 diede alle stampe un libro dedicato al Benaco. I monumenti raccontano la storia sociale: la chiesa di Villanuova sul Clisi, firmata da Egidio Dabbeni negli anni Venti del ‘900 con l’interno ispirato alla cittadina chiesa della Pace, veniva incontro all’aumento della popolazione in seguito all’arrivo in paese dei grandi opifici industriali. E quella in vetta alla Maddalena fu voluta da Paolo VI nel 1963, nel segno delle novità del Concilio.

Frassoni, la «fabbrica dei grandi orologi» di Rovato - Foto Fondazione Negri
Frassoni, la «fabbrica dei grandi orologi» di Rovato - Foto Fondazione Negri

Brescia provincia operosa, come ricordano i servizi dedicati alla Frassoni di Rovato, la «fabbrica dei grandi orologi» destinati a torri e monumenti; alle aziende che hanno fatto di Lumezzane la capitale delle pentole; o a Pilzone sul lago d’Iseo, dove l’impresa di costruzioni aviatorie Caproni trovò la base di prova per i suoi idrovolanti. Ma anche provincia appassionata di sport e tempo libero: alternativa alla Mille Miglia, nel 1953 fu immortalata dai fotografi la terza edizione dell’«Audax vespistico 1000 Chilometri» da percorrersi rigorosamente in sella allo scooter. E la passione per la montagna è documentata dai servizi dedicati al Rifugio Garibaldi sotto l’Adamello, e (per la serie «fuori porta») al Passo della Presolana che unisce val Seriana e val di Scalve.

Tra le curiosità, il ricordo del Professor Mario Cesati, «genio del suono» che brevettò l’antesignano dei famosi altoparlanti Decibel.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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