Cultura

Mille Miglia d’antan e gusto della guida: Gioele Dix al Sociale

Elisabetta Nicoli
Gioele Dix ha debuttato con «Andavamo a mille» al Teatro Sociale di Brescia per la Stagione del Ctb: com’è lo spettacolo
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Mille Miglia, dalle strade al teatro
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«Cantami o diva una storia d’asfalto e d’amore»: prende in avvio un tono epico il viaggio di Gioele Dix lungo un secolo di storia delle corse in automobile, tra le immagini d’epoca riprodotte sulle quinte del Teatro Sociale e la foto sullo sfondo delle auto schierate in piazza della Loggia per una Mille Miglia d’antan. Ci si muoveva ancora con i cavalli, a un ritmo che ripropongono i quattro musicisti in scena, e già il mondo femminile esprimeva anche nel mondo delle corse aspirazioni a uscire da un ruolo subordinato: la baronessa Avanzo, interpretata da Valentina Cardinali, è una curiosa figura, divertente già nella lettura del suo diario senza il ricorso a particolari accentuazioni. «Andavamo a mille» e ci si sentiva un po’ tutti parte di una grande avventura, nella polvere lungo le strade al passaggio dei bolidi.

Il racconto recitato

L’attore inserisce la sua personale passione per le automobili, ereditata insieme ai ricordi e tornano le figure dei protagonisti: dal mitico Tazio Nuvolari allo sfortunato Alberto Ascari, con la domanda che s’impone in certi casi e alla quale Dino Buzzati risponde che sì, vale la pena che i pionieri affrontino sfide.

Molte cose sono cambiate rispetto all’epoca d’oro delle corse e al trentennio della Mille Miglia storica, tra 1927 e 1957. Parodiando Gaber, in qualche modo «eravamo tutti automobilisti», mentre oggi pare che sia la figura del guidatore intollerante e arrabbiato la più emblematica tra ingorghi, segnali contraddittori e introvabili parcheggi da presidiare. In altri tempi «Andavamo a mille», eppure è ancora possibile ritrovare in certi momenti il gusto della guida, come si dice in finale tra parole e note.

Lo spettacolo

Frutto di collaborazione tra Ctb e Mille Miglia srl, lo spettacolo che resta in replica al Teatro Sociale fino a domenica 1 dicembre ha avuto al debutto applausi prolungati: ci sarà modo di rendere più fluida la combinazione tra i diversi registri necessari al racconto di una vicenda in cui si riflette l’accelerazione dei cambiamenti nel secolo che abbiamo alle spalle.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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