Cultura

Metamorfosi, le fragilità come valori per evolversi

Parte oggi il Festival organizzato da Teatro 19 in collaborazione con Idra, Civile, Comune di Brescia, Nuovo Eden e Rsa Arici Sega
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«Metamorfosi è il tentativo di rendere manifesto alla città il valore delle fragilità, le opportunità che esse danno a Brescia di migliorare, di evolversi, di sviluppare la sua capacità di adattamento e di accoglienza. La guarigione, cioè il percorso che una persona in sofferenza fa per reagire ai sintomi e stare bene, è applicabile anche alla somma delle persone, al loro insieme, alla nostra stessa comunità. Metamorfosi è teatro e il palcoscenico è la città».

Lo ha definito così - presentando il programma del Festival alla sua terza edizione, da oggi al 26 marzo-, Laura Castelletti nella sua veste di assessore alla Cultura. Accanto a lei, l’assessore ai Servizi sociali, Felice Scalvini che definisce «strutturale» l’accoppiata dei due campi d’azione, in una città che vuole riuscire ad integrare tutte le componenti che la caratterizzano.

Organizzato da Teatro19, in collaborazione con l’Unità operativa psichiatrica 23 dell’Asst Spedali Civili; Idra; Cinema Nuovo Eden e Rsa Arici Sega, quest’anno si concentra sul dolore e sulla possibilità che il contatto con la sofferenza ci dà. «Così la fragilità diventa un valore - hanno spiegato Francesca Mainetti e Roberta Moneta di Teatro19 - che mette in crisi abitudini, modi di lavorare, meccanismi per farsi fonte d’ispirazione per il teatro, un’arte umana, i cui strumenti sono il corpo, l’anima, l’immaginazione».

L’attore e la persona con disturbo psichico hanno in comune molte cose, una in particolare: la necessità di lavorare su se stessi. La salute mentale di una comunità, messa a dura prova dalla negatività del mondo, deve essere coltivata e tutelata. La bellezza, la poesia, le relazioni sociali e le pratiche creative e artistiche del teatro, della danza, della musica e della letteratura, possono aiutare a mantenerla o a ritrovarla.

Il Metamorfosi Festival approda alla ribalta una volta all’anno, ma conta su un lavoro costante che riempie tutti gli altri mesi. In questo periodo mette in relazione esperienze di teatro di comunità con proposte artistiche che vedono, nel rapporto con la diversità e il mistero della vulnerabilità umana, una possibilità d’arte oltre che di cultura sociale.

Nei prossimi giorni a Brescia arriveranno, nei luoghi del Festival (MoCa; Nuovo Eden; Rsa Arici Sega), personaggi come Mimma Gallina, tra le più grandi organizzatrici di teatro; Andrea Porcheddu, da trent’anni critico apprezzato; Alessandro Garzella e la sua esperienza di teatro d’arte civile «Animali Celesti» (il dettaglio su www.teatro19.com).

Sabato alle 17 partendo da piazza Loggia, la Parata di strada tradizionale, «invaderà» la città radunando attori provenienti da laboratori e associazioni teatrali.

 

 

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