Cultura

Maura Gancitano: «Sulle donne grava un carico mentale altissimo»

La filosofa a Librixia ha parlato del suo ultimo libro «Specchio delle mie brame», scritto con Andrea Colamedici di Tlon
Maura Gancitano, filosofa e co-fondatrice di Tlon - Foto © www.giornaledibrescia.it
Maura Gancitano, filosofa e co-fondatrice di Tlon - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Tlon: si chiama così il progetto filosofico di Maura Gancitano e Andrea Colamedici. Ma si potrebbe dire anche sociologico, perché la loro filosofia scivola nei discorsi su rispetto, femminismo, inclusione e tutto ciò di cui è importante parlare nel XXI secolo.

Ieri, nel contesto di Librixia, Gancitano è arrivata a Brescia. Dialogando con la giornalista Ilaria Dondi ha parlato di «Specchio delle mie brame» (Einaudi), saggio che vuole smontare l’idea oggettiva riguardante la bellezza estetica. Che, oggettivamente, oggettiva non è.

«Cataloghi, riviste, passerelle, pubblicità e social sono stati responsabili della costruzione dei canoni estetici e quindi della vita di moltissime persone. Nelle società di mercato lo scopo è vendere prodotti e per spingere al consumo c’è bisogno di convincere gli acquirenti che ci sia qualcosa di sbagliato da dover cambiare», ha spiegato Gancitano, il cui discorso poi ha toccato moltissimi aspetti, come quello della «facilitazione della vita delle donne» (le pubblicità relative agli ultimi elettrodomestici, che in realtà non la alleggeriscono perché impostano solo standard più alti), il ruolo delle riviste dagli anni ’50, i filtri Instagram... Tutto questo affonda le radici, come sempre, nel mercato.

«A un certo punto le donne hanno iniziato a essere una interessante categoria: le consumatrici. Ancora oggi acquistano l’80% della merce». Il motivo è presto detto: la cura della famiglia resta quasi interamente affidata a loro. «Guardate gli e le influencer: le sponsorizzazioni si rivolgono quasi sempre alle donne, spesso puntando ad alimentare pensieri riguardanti il corpo». Multitasking, dee Kali con mille braccia, capaci di fare tutto: erano complimenti, quelli rivolti alle donne negli ultimi anni? «No, perché il carico mentale è rimasto altissimo e questo fa sentire di non essere mai abbastanza. Ma si tratta di un’ansia di controllo che ci è stata instillata. Si ha paura del futuro, del vuoto, si fa fatica a godersi il presente. Le donne d’oggi sì, sono più privilegiate, ma le donne anziane non ne prenderebbero il posto: abbiamo lavatrici, frigoriferi, indipendenza economica, lavoro e cooperazione casalinga, ma il carico mentale è rimasto, moltiplicandosi. Dobbiamo costantemente dimostrare di sapere fare tutto, altrimenti siamo incomplete. Sto esagerando? No. Perché tutte prima o poi si sentono dire che stanno lavorando troppo, o che stanno leggendo troppo ora che sono madri, o che trascurano la casa e la famiglia».

Ma questo non è più sostenibile. «C’è bisogno anche di sostenibilità umana, e non solo ambientale».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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