Cultura

Marco Cocci torna alla Concessionaria

Marco Cocci, attore e musicista, oggi dal vivo, voce e chitarra, in viale Venezia 20 alle 21.30.
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Un briciolo di follia, sana e malsana, da leggersi come originalità ed eclettismo, istrionica ironia e istinto per la provocazione, genetica e differentemente espressa nelle genti di Toscana. Sono i tratti del vero «bischero», quelli che disegnano la figura artistica di Marco Cocci, attore e musicista - «anzi, prima di tutto musicista», ribadisce -, oggi dal vivo, voce e chitarra, alla Concessionaria Fiat Lux di Brescia, in viale Venezia 20 alle 21.30 (ingresso gratuito in apertura Eddy dei Cronofobia).

Il 37enne pratese è tra i protagonisti della rock-story «I più grandi di tutti» firmata da Carlo Virzì e uscita nei cinema lo scorso 6 aprile. «Mi spiace solo - confida - che il film sia rimasto nelle sale per un periodo secondo me troppo breve. La pellicola, nei prossimi giorni, dovrebbe comunque tornare sui grandi schermi di Roma e Milano».

Lui, Cocci, torna invece a Brescia dopo il live dello scorso febbraio, a fianco dei «compagni di scorribande e amici di vecchia data» Marco Burroni (basso) e Simone Pascarella (chitarra). Con una scaletta «del tutto improvvisata e che nemmeno ci scriveremo, adattata al clima della serata»: dai pezzi dei Malfunk, band capitanata negli anni Novanta dallo stesso Cocci, le proposte del nuovo progetto Trio Acustico Alcolemico e canzoni del repertorio solista, passando poi per l'immancabile tributo agli amati Pearl Jam portati in tutta Italia con i Brain of Jam: «La summa di tutte le nostre esperienze, passate e recenti - spiega Cocci - ma quel che veramente ci tiene uniti, che ci porta su e giù per l'Italia è l'amicizia e la voglia di suonare insieme, causa scatenante di questo lungo tour nato per quasi per caso».

Nuova iniezione sonora nel trio è data dagli assaggi di Giochi Per Bambini, side project del bassista Burroni «che hanno aggiunto sintetizzatori e drum machine, suoni elettrici conciliati in un impasto compatto che contamina l'acustico senza sacrificarne la naturalezza».

Un vestito tagliato anche sul bagaglio di cover che questa sera «tempo e pubblico permettendo», regalerà certamente libere reinterpretazioni di Beatles, Johnny Cash, Lucio Battisti e Luigi Tenco. E non si esclude che le ispirazioni dell'ultimo periodo, pescate a dalle chitarre dei Cake e dal minimalismo degli XX, possano presto portare i tre musicisti toscani nelle stanze di uno studio.

Alessandro Carboni

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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