Manuel Renga: «Porto sul palcoscenico il draghetto Grisù»

Manuel Renga, regista bresciano, è già all’opera: le ultime due settimane di luglio sono dedicate al lavoro con gli attori e alle scenografie, prima della pausa estiva e della ripresa dei lavori a settembre. Il debutto del musical ispirato a Grisù è vicino e la regia è proprio sua: il draghetto pompiere apparso per la prima volta a Carosello nel 1964 e diventato serie animata nel 1975 avrà un suo spettacolo musicale dal vivo, oltre che una nuova serie animata in 3D già in onda su Rai Yoyo.
«Grisù. Un drago senza paura!» è il titolo dello show con drammaturgia di Renga e Marco Pagot e musiche di Francesco Lori, che debutterà in ottobre toccando per la prima tournée 30 città italiane tra cui Roma, Gorizia, Torino, Bellinzona, Verona, Padova, Treviso, Vicenza, Bologna e Trieste. Quattro giovani performer formano il cast: si tratta di Jasmine Lazzoni, Jacopo Violi, Sara Zappa e Andrea Messina (quest’ultimo nei panni di Grisù). Ce ne parla in anteprima Renga.
Manuel, com’è essere il regista per uno spettacolo dedicato a uno dei personaggi più amati e longevi?
«È davvero longevo: anch’io, che non ho fatto in tempo a vedere il cartone originale, l’ho conosciuto attraverso i racconti di mia madre, di mia zia… E poi ho la fortuna di lavorare con Marco Pagot (erede di Nino e Toni, gli sceneggiatori che idearono Grisù, oltre che Calimero). Lavoro con la storia dell’illustrazione, del fumetto e della tivù».

Come sarà il musical?
«La trama è originale. Il testo l’ho scritto a partire da alcune suggestioni della nuova serie animata (ovvero i nuovi episodi che usciranno su RaiYoyo) e partendo dai suoi personaggi. Ma ce n’è uno che non esiste nel cartone animato, che è composto da mini episodi molto brevi e autoconclusivi. A uno spettacolo musical, invece, serve drammaturgia. Ecco perché ho inserito un antagonista che darà filo da torcere a Grisù. Ci saranno quattro performer in scena a coprire i personaggi più amati: il capo dei pompieri David, il papà Fumé e Stella (personaggio della serie nuova). Le musiche sono originali e le canzoni dal vivo».
Cosa significa, nella pratica, trasformare un cartone animato in uno spettacolo dal vivo?
«Da un parte si ragiona sulle scenografie: con Valentina Volpi abbiamo realizzato un fondale bidimensionale dipinto da Paolino Librarato, partendo dal meccanismo teatrale per eccellenza, in modo da per portare l’elemento-disegno in scena. Poi ci sono i costumi: i personaggi sono spesso zoomorfi, quindi si cerca di evitare l’idea della mascotte. Valentina ha firmato anche i costumi: abbiamo cercato forme e tessuti che facciamo restare i performer umani, ma con la dimensione del cartone animato».
«Grisù» passerà anche da Brescia?
«Per ora è stato annunciato il tour autunnale che partirà da Milano il 12 ottobre dopo un’anteprima a Trento il 6 dello stesso mese. Prevedo che prima o poi passeremo: un po’ come “Il Gruffalò”, a cui avevo lavorato sempre io, “Grisù” sarà uno di quegli spettacoli destinati a circuitare continuamente, perché sono amatissimi da bambini e famiglie. Con il “Gruffalò” siamo passati dal Dis_Play Brixia Forum ed è probabile che arriveremo in città anche con “Grisù”, anche se non so dove né quando».
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