Cultura

Madonna, la Material Girl planetaria compie 60 anni

Cantante, ballerina, icona di tendenze e filantropa festeggia il 16 agosto annunciando il 14° album
Elegantissima, la Material Girl in una foto del 2011 da ospite al Metropolitan di New York
Elegantissima, la Material Girl in una foto del 2011 da ospite al Metropolitan di New York
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Una fenice che sempre rinasce dalle sue ceneri; pirandellianamente «una e centomila» (ma certo non «nessuna»), Madonna è la celebrità fatta persona; colei che varcando la soglia dei 60 anni il 16 agosto, può dire d’aver segnato la storia della musica pop e del costume come solo i Beatles. Perciò, accingendomi a scrivere per il compleanno di Madonna Veronica Louise Ciccone, nata il 16 agosto 1958 in Michigan a Bay City, 34 mila abitanti (il cui sito, digitando «Ciccone» o «Madonna», vi chiede se intendevate «cyclone» o «madrona», snobbando la cittadina più famosa) ho pensato d’appuntarmi prima le sue molteplici peculiarità, artistiche e no; ma presto ho desistito cogliendo l’infinitezza d’un illusorio elenco.

Già: Madonna non è stata e non è solo cantante e pop star planetaria, ballerina, simbolo di varie epoche sociali e del costume, trendsetter che impone mode e tendenze, «Like a Virgin» provocatrice di libertà sessuale, femminista e attivista dei diritti civili, scrittrice di fiabe, collezionista di dipinti di Tamara de Lempicka e Frida Khalo, imprenditrice in svariati campi, attrice e regista, moglie e madre, filantropa. E star dei social: 11,5 milioni di follower su Instagram dove in questi giorni campeggia la sua foto coi 6 figli e l’invito - «in honor of Madonna’s Birthday» - a versare fondi per la sua Fondazione benefica Raising Malawi che assiste orfani in Africa; 2,26 su Twitter, 16,6 su Facebook)...

Dunque, per dirla col suo repertorio, «who’s that girl?»: impossibile catalogare. Ha ragione lo stilista Jean Paul Gaultier che nel 1990 disegnò i costumi del Blond Ambition World Tour e il corsetto d’argento con coppe del reggiseno a cono: «Qualunque cosa sia possibile fare, lei l’ha già fatta». Per l’italoamericana orfana di madre cattolica a 5 anni, non bellissima né vocalmente talentuosa, che nel 1978, neppure 20enne, si buttò nella per lei sconosciuta New York, «Express Yourself» non è il titolo di una hit, ma un grido di guerra gettato in faccia al mondo con sagacia, iconoclastia e resilienza a critiche e scandali.

Di miss Ciccone, Jimmy Fallon al suo talk tv Tonight Show ha detto: «Ha la dote che molte star faticano ad avere nell’intero arco della carriera: un’aura di mistero e imprevedibilità». E lei ha chiarito: «Sono forte, ambiziosa, e so esattamente cosa voglio. Se ciò fa di me una stronza, okay». Eccola infatti su Instagram con sigaretta e lungo bocchino divistico scrivere ironica: «Non fumo, ma mi piace accendere fuochi».

L’incendiaria di benpensanti e detrattori viene da lontano ed è ancora su quel cammino costellato di successi e presenzialismo insonne. Per il Guinness è la cantante che ha venduto di più: 95 milioni di album negli Usa; 350 nel mondo. E dall’esordio nel 1982 con «Everybody» seguito dall’album «Madonna» (1983) ha sfornato hit e videoclip che da quel «Like A Virgin» a Venezia nell’84 sono pietre miliari del pop riconosciute da Grammy e Mtv Awards e tour oceanici.

Ora, 3 anni dopo «Rebel Heart» e il tour, prepara il 14° album d’inediti e forse l’11° tour: su Instagram ha scritto «Pronta per il prossimo capitolo». E potrebbe essere al Glanstonbury Festival a giugno 2019. Sul grande schermo. La Material Girl che non s’è mai accontentata d’essere una mono-artista, ha spaziato anche nel cinema: fra il debutto in «A certain sacrifice-L’oggetto del desiderio» (1985) e la regia di «W.E.-Edward e Wallis» (2011), ha ostinatamente ignorato insuccessi dopo la promettente rivelazione in «Cercasi Susan disperatamente» (1985), meritandosi infine un Golden Globe per «Evita» (1996). Ora cerca d’impedire «Blond Ambition», sua biografia progettata da Universal: «Solo io posso raccontare la mia storia. Gli altri che ci provano sono ciarlatani, sciocchi. Vogliono gratificazione istantanea senza lavoro».

Recentemente ha tenuto una performance al Met Gala, annuale celebrazione fashion e glamour al Metropolitan Museum of Art di New York. Ed è su YouTube in veste d’imprenditrice con Kim Kardashian a promuovere una sua linea cosmetica per viso e occhi: «Quando mi sveglio - scherza - ho gli occhi così gonfi che paiono piccoli pianeti...». Autoironia da icona. Che però vede e propone se stessa come un... universo. E forse lo è.

 

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