Cultura

«Madama Butterfly», il trionfo canta anche bresciano

Grande esibizione del mezzosoprano Annalisa Stroppa nella «Madama Butterfly». Bresciane anche le bollicine del brindisi
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Grande successo di  «Madama Butterfly» alla Scala. A 112 anni dal fiasco clamoroso del 17 febbraio 1904 in occasione della prima, il pubblico di Milano ha cancellato il ricordo di quei fischi e quegli scherni e risarcito pienamente Giacomo Puccini accogliendo con 14 minuti di applausi calorosi quella stessa versione dell'opera che da allora non era mai più stata rappresentata a Milano.

 Un'ovazione ha accolto al proscenio il direttore dell'orchestra scaligera, Riccardo Chailly, e calorosi battimani sono andati anche al regista lettone Alvis Hermanis, autore di uno spettacolo che ha saputo cogliere l'essenza del mondo giapponese d'inizio secolo, pur con una messa in scena stilisticamente moderna e molto pulita.

Sul palco anche il mezzosoprano bresciano Annalisa Stroppa  nei panni Suzuki. Vocalmente efficacissima ed intensa, ma anche scenicamente convincente: ha saputo atteggiare il viso ad una maschera dolente, camminare come se volasse, senza peso, dare spessore ed interiorità al suo personaggio.

Ma Brescia ieri alla Scala non era rappresentata solo sul palco: anche il brindisi che ha accompagnato l’evento era made in Franciacorta. Come da ormai 12 anni le cantine Bellavista di Erbusco hanno dedicato al teatro un’intera selezione della Vendemmia. Così a margine della «Madama Butterfly» si è brindato con un brut millesimato del 2011.

Al brindisi con la famiglia Moretti di Bellavista anche lo chef Carlo Cracco
Al brindisi con la famiglia Moretti di Bellavista anche lo chef Carlo Cracco

 

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