Cultura

L'umorismo nella malattia: Chiara Galeazzi presenta il libro «Poverina»

La speaker radiofonica ha raccontato la sua esperienza dopo aver avuto una emorragia cerebrale a 35 anni
  • La presentazione del libro «Poverina» di Chiara Galeazzi
    La presentazione del libro «Poverina» di Chiara Galeazzi
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    La presentazione del libro «Poverina» di Chiara Galeazzi
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Blackie Edizioni è candidata - nell’opinione popolare - a diventare la casa editrice con le copertine e le edizioni più esteticamente gratificanti. Basta guardare uno degli ultimi titoli usciti: «Poverina» di Chiara Galeazzi. Una grafica bellissima per «un libro umoristico sull’ictus», come lo descrive la sua autrice. «Ma quando lo dico è lo sguardo del mio interlocutore a sembrare l’effetto di un ictus», ride.

Jonathan Zenti, designer di podcast e scrittore, l’ha presentato a Brescia in occasione del ciclo di incontri con autrici e autori umoristici organizzate da Nuova Libreria Rinascita (Rocco Tanica sarà il prossimo, il 12 luglio alle 19). Il cortile della Riserva del Grande - diventato spiaggetta letteraria della città - era pieno.

Il libro

Conduttrice radio, editor, autrice, milanesissima, a un certo punto si è trovata a essere solo ed esclusivamente «quella malata». Perché quando ti ammali le persone dimenticano chi tu fossi precedentemente. Quel «poverina» che dà titolo al libro gliel’hanno detto in faccia. «Una roba tremenda, meglio sentirsi dare della prostituta». Ma di che parla il libro?

«I mocassini di Gucci continuano a non andarmi», ha esordito, ma era uno spoiler per chi il libro l’ha già letto. Per chi non l’ha letto, «è un libro umoristico che parla di fatti miei. Sono super fan dei grandi umoristi che parlano dei fatti loro. I fatti miei sono coincisi con una emorragia cerebrale intorno ai 35 anni, che non mi ha fermato dal dire ‘fa troppo ridere’. C’erano cose troppo comiche, anche quando mi facevano particolarmente incazzare».

Una emiparesi del lato sinistro l’ha tenuta in ospedale per qualche mese, per recuperare la mobilità. Di questo, e di ciò che accadde dopo, parla il libro. «E dei no vax che a un certo punto sono arrivati sotto al post che avevo scritto raccontando dell’accaduto e che riceve like ancora oggi. Come c’erano arrivati? Boh. Lo riportarono anche in un articolo su un sito di complottisti, con il titolo ‘La celebre speaker di Radio Deejey ha un ictus a causa del vaccino’. Lasciamo perdere la seconda parte. Concentriamoci sul fatto che sono LA CELEBRE speaker di Radio Deejay!».

Alla fine firmacopie d’ordinanza, sotto le fronde del dehor. Ma solo dopo un’ottima lezione: «Scrivere non è terapeutico. La terapia è terapeutica».

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