Cultura

«Lovin’ Ella»: lo spettacolo omaggio a Ella Fitzgerald, la «Regina del jazz»

Questa sera alle 20.30 alla Cascina del Parco Gallo, l'esibizione dedicata all'artista che alterna narrazione e musica
Lo spettacolo omaggio a Ella Fitzgerald
Lo spettacolo omaggio a Ella Fitzgerald
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«Un piccolo omaggio ad una grande artista, che è stata anche una donna estremamente intelligente e coraggiosa». Giancarla Paladini descrive così lo spettacolo «Lovin’ Ella», omaggio a Ella Fitzgerald che ha scritto e che interpreterà come voce recitante, questa sera alle 20.30 alla Cascina Parco Gallo, in via Corfù 100 a Brescia, nell’ambito della rassegna «Primavera al Gallo» promossa da Cieli Vibranti, affiancata sul palco dalla voce di Donatella Valgonio e dal pianoforte di Marco Revera.

L’ingresso è libero

«Ho pensato che il grande pubblico poco sa della vita incredibile di questa straordinaria artista - racconta l’autrice - anche perché lei era avara di interviste e non parlava di sé al di fuori della musica: è stata in riformatorio e in carcere, ha fatto la fame, ha subito discriminazioni razziali anche quando era già “la Regina del jazz” e non le è stata risparmiata nemmeno la sofferenza per gravi malattie, eppure ha sempre cantato gioiosamente, grata del dono che aveva ricevuto: la musica».

Come è strutturato lo spettacolo?

«Se Ella Fitzgerald non ha mai parlato troppo di sé, in molte sue canzoni si ritrovano precisi momenti della sua vita: per questo lo spettacolo alterna brani parlati, in cui Ella narra la sua vita, ad altri musicali eseguiti dal vivo, in una piccola ma accurata selezione di brani famosissimi a commento del racconto».

Il difficile compito di interpretare le canzoni della «regina del jazz» è affidato a Donatella Valgonio, che non nasconde il suo entusiasmo: «Ella Fitzgerald per me è "la" cantante per eccellenza; per il suo timbro così pieno, brillante, il suo modo di usare le corde vocali e far fare loro cose impossibili. È un modello per me irraggiungibile, ma irrinunciabile».

Quali brani si ascolteranno?

«Le canzoni le ha scelte Giancarla in funzione del racconto e un paio le ho scoperte proprio in questa occasione, come "A- tisket a- tasket", una vecchia filastrocca che è stata il suo primo successo, o "Judy", di Hoagy Carmichael, una delle canzoni preferite da sua madre che, come scoprirete, contribuirà a dare una svolta alla sua vita. Non mancheranno "The Lady is a tramp", "Dream a little dream", "Summertime", "Misty", "Lady be good", "Strange fruit", "Someone to watch over me", "But not for me"».

A chi si rivolge lo spettacolo?

«Ad un pubblico - risponde Giancarla Paladini - quanto mai eterogeneo, anche se mi piacerebbe moltissimo arrivare soprattutto ai più giovani. Sarei felice venisse la voglia di approfondire la storia esemplare di Ella Fitzgerald. Per me vorrebbe dire avere centrato un obiettivo importante, che da quasi cinquant’anni perseguo nel mio lavoro: intrattenere con leggerezza ma, possibilmente, con intelligenza, suscitando interesse e curiosità». Altri progetti insieme? Valgonio: «Collaborare è stato un piacere che spero possa rinnovarsi... le idee e la voglia non mancano». Paladini: «Come Ella Fitzgerald insegna, non bisogna mai fermarsi: quindi... perché no?».

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