Lo Schiaccianoci culla i sogni

Rosa, giallo, bianco, rosso: colori nitidi esaltati da luci bianche e nette, per una fiaba meravigliosa, con tutta la grazia del balletto classico sulle musiche di Ciaikovskij, che sembrano fatte apposta per cullare i sogni.
Quelli di chi ha voluto regalarsi un ultimo dell’anno con «Lo schiaccianoci» interpretato dal Russian Classical Ballet di Mosca (fedele, tranne piccoli tocchi di modernità, alla versione originale), al teatro Palabrescia. La compagnia russa non delude: in testa la prima ballerina Anna Ivanova, anche solista al Bolshoi. Sono stati più volte in Germania, Francia, Spagna, Cina e Israele.
Ora, per la prima volta, hanno toccato l’Italia, offrendo l’eleganza quasi irreale delle ballerine in bianchi tutù che, fra cori celestiali, danzano il Valzer dei fiocchi di neve. O l’energia delle mille giravolte del Trepak, la danza russa in costumi tipici. O i duetti del secondo tempo, dove Clara, smessi i panni di bimba, danza in costume classico col suo «Schiaccianoci» in veste di principe, che la fa "volare" tra le braccia.
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