Cultura

L'hip hop degli Articolo 31 infiamma i cinquemila di Campo Marte

Gli Articolo 31 erano accompagnati da una vera e propria band, presentata «alla vecchia» da J-Ax
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«In testa coppola in quanto è da boss/e levo il posto a questi dj low cost/che sfoggiano gemme costose/io che di diamante ho fatto i dischi e me la meno meno»: l'avventura bresciana degli Articolo 31 nell'Arena Campo Marte è iniziata con «Filosofia del Fuck-off», l'ultimo vero singolo pubblicato da J-Ax e Dj Jad, in quanto il «Disco Paradise» registrato insieme a Fedez e Annalisa è arrivato dopo, ma va ascritto alla categoria «aspiranti tormentoni estivi mainstream».

Il duo milanese – riformatosi in occasione dell'ultimo Festival di Sanremo con «Un bel viaggio» – aveva annunciato l’uscita del pezzo «di rottura, dissacrante, gridato e scratchato» a fine aprile tramite un post su Instagram, coinvolgendo il bresciano Andrea Rosi, presidente di Sony Music Italy, casa discografica degli Articolo 31. Bresciano come la famiglia della madre di J-Ax, che ha rivelato ieri sera di aver frequentato da ragazzo, in estate, le campagne di Pudiano, frazione di Orzinuovi.

Preceduto dal set scaldapubblico – ammesso che ce ne fosse bisogno, visti il meteo e il sold out – del disc jockey Wlady aka Wladimiro Perrini (è il fratello minore di Vito, che sarebbe poi Dj Jad), il concerto nella Leonessa era il quarto appuntamento del tour estivo che ha preso il via dopo le quattro date tutto esaurito di fine maggio al Mediolanum Forum di Milano.

Gli Articolo 31 erano accompagnati da una vera e propria band, presentata «alla vecchia» da J-Ax: Space One seconda voce e hype man, il chitarrista e corista Marco Arata, proseguendo con la non facilmente dimenticabile (grazie anche all’altrettanto indimenticabile acconciatura) bassista Linda Pinelli e il batterista Steve Luchi, per finire con il dj Fabio B e la corista Giulia Jean (per lei all’attivo una collaborazione con un altro duo, quello per metà di casa nostra lanciato da X Factor 11, Sem&Stènn).

Oltre ai già citati, lo spettacolo – inserito nel Brescia Summer Music organizzato da Cipiesse – ha proposto pezzi forti del repertorio degli Articolo 31 (da «Un urlo» a «La fidanzata», da «Gente che spera» a «Strada di città», da «Domani» all’antiproibizionista «Ohi Maria»), ma anche alcuni brani del J-Ax solista come «Intro» e «Maria Salvador», bilanciati dallo scratch solo di Dj Jad.

Per l’occasione, il palco dell’Arena di via Foscolo si è trasformato in un gigantesco bombox o ghetto blaster che dir si voglia, quell’apparecchio con almeno un paio di altoparlanti, un sintonizzatore radio e uno o due lettori/registratori di musicassette, che – citando Rockol – «identifica la cultura hip hop dei primordi». Quella cultura che gli Articolo 31 non hanno certo dimenticato, e con loro gli entusiasti cinquemila di Campo Marte. 

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