Leoni d’oro, arte, musica: i 10 momenti di cultura bresciana del 2024

Il 2024 per la cultura bresciana è stato l’anno del post-2023, ovvero post-Capitale italiana della cultura. I riferimenti erano cominciati già sul finire dello scorso anno, quando tutte le realtà di città e provincia si auguravano che il fuoco culturale non si spegnesse con la chiusura del 2023.
Se il numero di eventi e proposte di quell’anno è stato effettivamente impressionante, anche il 2024 ha continuato a offrire appuntamenti artistici, musicali e culturali d’alto livello, contribuendo a cambiare l’immagine di Brescia tra cittadini e turisti: da provincia del tondino a territorio storico e artistico particolarmente affascinante.
Quelli che abbiamo selezionato sono solo alcuni tra i tantissimi momenti culturali bresciani del 2024.
L’apertura del Borsoni

Lo si attendeva da tanti anni e ormai il cantiere era diventato familiare: il 21 settembre 2024 ha finalmente aperto i battenti il Teatro Borsoni in via Milano, voluto fortemente dall’amministrazione (prima Del Bono e poi Castelletti) e gestito dal Centro teatrale bresciano.
La grande struttura diamantata in cemento e alluminio ospita da allora spettacoli di varia natura accomunati dall’essere sperimentali e innovativi dal punto di vista del linguaggio (musicale, teatrale, performativo...).
Keanu Reeves al Vittoriale

Il Festival Tener-a-Mente di Gardone Riviera è noto per portare sul lago musicisti e artisti di spessore e l’anno scorso la punta di diamante è stata Keanu Reeves. Nelle vesti di musicista con i Dogstar – band californiana formata da Reeves (basso e cori), Bret Domrose (voce e chitarra) e Robert Mailhouse (batteria e armonica) – l’attore hollywoodiano ha preso gli applausi di un anfiteatro che ha apprezzato la proposta «onesta, essenziale e piacevolmente rock», come ha scritto nella sua recensione sul Giornale di Brescia il critico Enrico Danesi.
Il Vittoriale di Gardone Riviera si è però distinto anche per un altro evento: la serie di dieci concerti di Biagio Antonacci: il cantante ha scelto proprio l’anfiteatro che guarda il lago di Garda per una sfilza di live estivi che sono andati sold-out.
Damiano David al Teatro Grande

In questo caso non si tratta di un concerto, ma di un videoclip: Damiano David, ex frontman dei Måneskin, ha scelto di girare il video del suo primo singolo da solista – la versione orchestrale di «Silverlines» – negli storici spazi del Teatro Grande, e in particolare nel Ridotto che dà accesso alla caffetteria e alla platea.
Anche Jovanotti in precedenza aveva scelto la stessa sala per un video musicale, ovvero quello di «La primavera» nel 2021.
Il film sul Tonale nella shortlist degli Oscar

Le cinque candidature ufficiali ai premi Oscar saranno rese note a gennaio, ma nel frattempo c’è un po’ di provincia di Brescia: «Vermiglio», il film di Maura Delpero, ha descritto un «piccolo mondo antico» sotto il Tonale e a dicembre è stato annunciato che rientra nella shortlist dei 15 film tra i quali verrà scelto il miglior film in lingua straniera del 2024.
Lo stesso vale per i Golden Globe: la pellicole per ora è candidata anche lì.
Minini ha compiuto 80 anni

Tra le figure culturalmente più note di Brescia c’è il gallerista Massimo Minini. A novembre ha compiuto 80 anni, che ha celebrato con una grande mostra presso lo spazio Carme in via delle Battaglie e che ha raccontato in una lunga intervista con Giovanna Capretti.
La grande mostra sul Rinascimento

Restando nel solco dell’arte, c’era grande attesa per la mostra sul Rinascimento bresciano allestita al museo di Santa Giulia: è stata inaugurata in autunno ed è dedicata, tra gli altri, ai capolavori di Moretto, Romanino e Savoldo.
L’esposizione propone (fino al 16 febbraio 2025) 40 opere tra dipinti, disegni, arazzi, suppellettili, armature, strumenti musicali e opere a stampa, concentrandosi sul periodo tra il 1512 (anno del Sacco di Brescia ad opera dei francesi di Gaston de Foix) e il 1552. Fu una vera e propria rivoluzione religiosa e intellettuale.
Il nuovo Museo Diocesano
Altro appuntamento con l’arte bresciana: il Museo Diocesano di Brescia in via Gasparo da Salò, che conserva l’arte spirituale, votiva ed ecclesiastica di tutta la diocesi bresciana e che è ospitato negli spazi cinquecenteschi del complesso monastico di San Giuseppe, ha riaperto dopo l’estate in una veste tutta rinnovata, implementando e migliorando il percorso espositivo.
Ora si può godere di 200 opere selezionate tra le oltre 2mila conservate nei magazzini: sono distribuite in 23 sale, ammodernate e rinnovate con una nuova illuminazione. E c’è anche un percorso multisensoriale inclusivo.
La Santa Crus, dopo 12 anni
A Cerveno nel 2024 si è tenuto uno degli appuntamenti più suggestivi, spirituali e magici della Valle Camonica. L’attesa era altissima: la rappresentazione della Santa Crus si tiene ogni dieci anni, ma stavolta se ne sono dovuti attendere addirittura dodici a causa della pandemia.
Particolarmente affascinante è stata la replica notturna di giugno, seguita a quella del 26 maggio: cominciata alle tre di notte, si è svolta nella vallata tra la Concarena e il Pizzo Badile alla presenza di oltre 10mila persone ipnotizzate da questa Via Crucis vivente che è davvero un unicum in Italia.
Il Leone d’oro alla carriera a Caprioli

Figlia d’arte (suo padre era il pittore Adriano Grasso Caprioli), la coreografa Cristina Caprioli ha trascorso l’infanzia tra Gussago e la città. Danzatrice e coreografa, fin da giovanissima si è esibita in Europa e negli Stati Uniti. A New York, in particolare, ha vissuto tra i 26 e i 28 anni, età in cui stava formando la sua visione sulla danza. Ora vive e lavora a Stoccolma e lo scorso luglio ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera in occasione del 18° Festival Internazionale di Danza Contemporanea diretto da Wayne McGregor.
Classe 1953, a Stoccolma aveva ricevuto anche la Royal Gold Medal «Illis quorum meruere labores» nel 2021, onorificenza svedese attribuitale «per il suo contributo significativo come danzatrice e coreografa e per il suo eccezionale contributo nel campo della danza svedese e internazionale».
Vasco al Vittoriale
E di nuovo si torna a Gardone Riviera, dove lo scorso aprile Vasco Rossi ha fatto il sold out non per un concerto, ma per un riconoscimento. Sulle note di «Albachiara» è arrivato all’anfiteatro per ritirare il 15esimo Premio del Vittoriale.
«Al komandante, che per il suo viaggio nella vita e nella musica ha inventato la definizione di “supervissuto” – ha letto Giordano Bruno Guerri consegnandolo –. Ha costruito un genere, quello del rock italiano, adattando metrica, linguaggio e temi e rompendo ogni schema, ha sempre avuto il coraggio di osare e sfidare il tempo restando fedele a se stesso. Un ribelle gentile capace di mantenere intatta la passione, di incantare generazioni, specchiarsi nelle proprie ombre e tornare alla luce usando la bussola dell’audacia».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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