Cultura

Le «Mamme volanti» planano su Santa Giulia

Sabato il corto di Tonincelli e Fossati sulle eco-madri di Castenedolo
Fotogramma del corto «Mamme volanti» - © www.giornaledibrescia.it
Fotogramma del corto «Mamme volanti» - © www.giornaledibrescia.it
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Le madri di Castenedolo planano al Museo. Reduce da vari festival, «Mamme volanti», cortometraggio diretto dai bresciani Giulio Tonincelli e Paolo Fossati (collaboratore del Giornale di Brescia) approda sabato 19 novembre, all’Auditorium di Santa Giulia, con ingresso da via Giovanni Piamarta 4, dove si è momentaneamente trasferita la programmazione del Nuovo Eden (alle 19, con ingresso gratuito e iscrizione obbligatoria a cup@bresciamusei.com).

Preparato durante il lockdown, il film concentra freschezza e poesia in 14 minuti, tenendosi distante dal reportage e tuttavia mostrando le idee chiare su come far arrivare allo spettatore il messaggio ecologista che lo percorre, concentrandosi su un gruppo di attiviste dell’hinterland, schierate a salvaguardia di un territorio tra i più ricchi d’Europa ma anche tra i più degradati sul versante ambientale. Il volo in aeroplano per riprendere dall’alto i «buchi» di pianura e di collina spiega il titolo; ma il cuore del racconto è la quotidianità delle mamme stesse, dunque le loro aspettative, i momenti di scoramento, la determinazione che le anima.

Preparato prima del lockdown, il corto vanta altre collaborazioni bresciane, dalla locandina di Michela Nava alle musiche di Bruno Belissimo (produttore di Frah Quintale) a Marco Scotuzzi (che ha presieduto la seconda unità di ripresa). Le fotografie che sigillano «Mamme Volanti» sono invece del varesino Mattia Marzorati, che sarà presente in sala insieme agli autori e alle protagoniste. Tonincelli ha spiegato così il senso dell’operazione: «Non ci interessava realizzare un’inchiesta bensì declinare la materia a livello sociale e umano». Fossati entra ancor più in dettaglio: «Ci ha conquistati il senso di cura delle mamme per il territorio, la volontà audace di vegliare su di esso e dare la sveglia a chi lo abita. Sentimenti che abbiamo cercato di restituire nel corto, per orientare lo sguardo di chi magari già conosce il territorio, ma lo vede rappresentato diversamente».

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