Cultura

Le carte da briscola rinascono con la fantasia bresciana

Ingrid Orlando-Zon firma un mazzo per Dal Negro di Treviso, dove si inaugura oggi una mostra a tema
Ingrid Orlando-Zon con le carte da briscola che ha disegnato - Foto © www.giornaledibrescia.it
Ingrid Orlando-Zon con le carte da briscola che ha disegnato - Foto © www.giornaledibrescia.it
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C’è un’associazione bresciana che sta spopolando nel mondo delle carte da gioco. È nata nel 2018 nella nostra città (ha sede in Borgo Wührer), si chiama «7Bello - Cartagiocofilia Italiana»: in poco tempo ha rivitalizzato un universo che vive di tradizioni secolari e radicamento popolare, ma che raramente ha trovato adeguata valorizzazione mediatica, specialmente in confronto con gli imperanti videogame o con altri giochi di società in apparenza più glamour.

Mancava forse un’occasione per smuovere le acque: ora c’è, considerato che il sodalizio presieduto da Gustavo Orlando-Zon ha organizzato a Treviso «Le carte gioiose», una mostra capace di suscitare, ancor prima dell’inaugurazione fissata per oggi (al Museo di Santa Caterina, alle 11), la curiosità dei mezzi di informazione nazionali. In esposizione, tutte le possibili varianti delle carte trevisane, tra le più diffuse, non solo in Settentrione: mazzi a volte rarissimi se non unici, dal 1847 al 2021, in molti casi provenienti da collezioni private e visibili per la prima volta; inoltre lastre e memorabilia. A complemento della mostra, il libro «Carte da gioco e cartoleri trevisani», rigorosa eppur godibilissima ricerca storica di Andrea Piovesan (anch’egli socio di «7Bello»), che getta pure uno sguardo nuovo sulle origini della cosiddette «carte da briscola»: sarebbero stati i veneziani e non gli spagnoli (come si è a lungo creduto) a importarle dall’Oriente.

Tra le iniziative dell’associazione (che ha curato molteplici pubblicazioni), ce n’è una impostata su cadenza annuale, che pare destinata a incrociare le celebrazioni di Brescia-Bergamo capitali italiane della cultura nel 2023. «7Bello» ha infatti messo in cantiere sin dal 2019 la stampa di un mazzo di carte legate ai territori, facendole rivisitare da un artista, con variazioni di forma rispetto al canone classico ma nel rispetto delle caratteristiche di fondo. Ecco allora che nel 2019 Ingrid Orlando-Zon (direttrice artistica dell’associazione) ha inaugurato personalmente la collana con una reinterpretazione in chiave neo-cubista delle carte bresciane. Nel 2020 è invece toccato alle orobiche «I Giopì» disegnate da Virgilio Ferrari e nel 2021 ancora la giovane Ingrid ha realizzato il mazzo delle Carte Trevisane Nuove, stampate dalla prestigiosa etichetta Teodomiro Dal Negro, inizialmente in 500 copie (di cui 150 autografate), andate a ruba. I

Se il 2022 prevede un’escursione tra le carte del Sud, nel doppiamente culturale 2023 si vorrebbe partire da una ricerca di Nicolino Farina per stampare quelle del «Cucù»: un antichissimo gioco che, curiosamente, si pratica solo nel Teramano, in Scandinavia e... nelle valli bergamasche e bresciane.

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