«La nostra liuteria, da cinque secoli ambasciatrice di qualità nel mondo»
Violini, viole e chitarre del XXI secolo in mostra al Teatro Grande. Sono tutti strumenti realizzati ai nostri giorni e nella nostra città, a testimonianza di come un’attività di altissimo livello avviata cinque secoli or sono da artefici leggendari quali Gasparo Bertolotti da Salò, Giovanni Paolo Maggini e molti altri sia tuttora fiorente e ben radicata. Un’occasione preziosa anche per riflettere sui valori impliciti nella liuteria, che si possono a loro volta ritrovare nei migliori prodotti di altri settori artistici ed economici del panorama odierno, dall’architettura alla moda, dal design al cibo.
Si è inaugurata ieri pomeriggio nella Sala delle Statue, e sarà visitabile fino a sabato 8 luglio, l’esposizione di liuteria contemporanea che presenta strumenti musicali realizzati da Ioannis Apostolou (viola del 2023 nello stile di Gasparo da Salò), Christian Bona (chitarra elettrica del 2019), Fabio Bonardi (chitarra acustica del 2016), Filippo Fasser (viola del 2013 nello stile di Giovanni Paolo Maggini), Chiara Lancellotti (violino del 2022) e Laura Vigato (violino del 2023 nello stile di Guarneri del Gesù).
I concerti e l'incontro
Oltre alla mostra sono previsti tre concerti, a ingresso gratuito, di affermati musicisti italiani: il gruppo Fedra affiancato dal Quartetto Vanvitelli (in programma oggi al Ridotto del Grande, ore 21), il celebre violoncellista e compositore Giovanni Sollima (al Mo.Ca. di via Moretto, domenica 2 luglio, ore 18), nonché il Nuovo Trio Italiano d’Archi (ancora al Ridotto, venerdì 7 luglio, ore 18). Alcuni di questi musicisti suonano strumenti realizzati dai liutai della mostra. E su una viola di Filippo Fasser si è esibito ieri il violista Luca Ranieri, che ha interpretato il Capriccio in do minore di Henri Vieuxtemps.
Completa il cartellone una tavola rotonda, mercoledì 5 luglio al Mo.Ca. (ore 18), sul significato e il valore della costruzione di strumenti musicali nel nostro tempo. Annunciata anche l’iniziativa «Visita in bottega» per non vedenti e ipovedenti.
Le iniziative, nell’ambito di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023, sono promosse da Fondazione del Teatro Grande, rappresentata ieri dal soprintendente Umberto Angelini, e dal Comune di Brescia, con la sindaca Laura Castelletti, in collaborazione con Garda Lake Music Festival.
Del progetto parliamo con l’ideatore e coordinatore Filippo Fasser. «Da oltre cinquecento anni - premette - la liuteria d’autore si distingue per una serie di caratteristiche che nel nostro mondo sono sempre più apprezzate».
Quali, per esempio?
Oggi si parla moltissimo di legame col territorio, della scelta accurata delle materie prime, di cura nella lavorazione, della vicinanza tra produttore e fruitore. Se pensiamo al mondo della moda, del vino, del cibo, del design, dell’architettura, questi concetti ci sono familiari. Lo stesso vale, ormai da tanti secoli, nell’ambito specifico della costruzione di strumenti musicali. Ma è proprio nel nostro XXI secolo che stiamo acquisendo la consapevolezza di come la sostenibilità ed il rispetto del consumatore e del pianeta prendano sempre più le distanze da quell’altra parte del mercato che invece, mirando solo al profitto, risulta massificato, conforme, normalizzato, mediocre. Ecco allora che la tradizione della liuteria, tuttora viva e ben presente nel mondo contemporaneo, ci può insegnare molto.
Che cosa può ammirare il visitatore della mostra allestita al Teatro Grande?
Sono esposti sei strumenti di altrettante botteghe artigiane di liuteria oggi attive a Brescia. È risaputo che tra Cinque, Sei e Settecento la nostra città, grazie al fiorire delle arti e della musica, ha dato un contributo rilevante alla costruzione e al perfezionamento di quelle macchine per produrre suoni ancor oggi inarrivabili che sono la viola, il violino, il violoncello, la chitarra, il liuto, il mandolino. La mostra si rivolge sia ai visitatori di passaggio, sia ai residenti, e intende dimostrare che la liuteria è tuttora fiorente a Brescia nel campo degli strumenti ad arco e a pizzico.
Nessuna rivalità con la vicina Cremona?
L’intento dell’iniziativa non è certo quello di vantare una qualche originalità o superiorità. Piuttosto si vuole ribadire che il legame con la terra, con le radici, con le tradizioni rientra fra gli ingredienti principali del fare oggi liuteria in ogni parte del mondo.
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