Cultura

La mostra per i 70 anni del Cinefotoclub e i 40 anni del Museo della fotografia

Inaugurata il 31 ottobre, si potrà visitare fino al 13 novembre nel salone Vanvitelliano della Loggia. Esposti 102 scatti dei soci dal '53
Uno scatto di Giacomo Bettoni in mostra al Vanvitelliano
Uno scatto di Giacomo Bettoni in mostra al Vanvitelliano
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Il ritratto del nobile bresciano Giovanni Battista Ducco, sul dagherrotipo del 1845, occhieggia dalla teca del Museo. È la fotografia più vecchia di cui si conosca l’esistenza a Brescia.

La varia umanità che anima oggi i quartieri spagnoli è invece protagonista delle immagini visibili nella sala mostre, firmate dalla toscana Stefania Adami. I volti e gli angoli del nostro Carmine, fissati da Piero Manenti, nelle gigantografie alle pareti raccontano la vita del quartiere negli anni Settanta. Il passato e il presente di luoghi, uomini e donne visti dietro l’obiettivo di una macchina fotografica. Dimostrazione di perizia tecnica, documenti storici, espressione artistica, fonte di sentimenti ed emozioni. In fondo, il Cinefotoclub di contrada del Carmine e l’annesso Museo nazionale della fotografia è tutto questo. Il frutto e l’impegno di centinaia di appassionati, che hanno messo a disposizione della città un patrimonio straordinario di immagini e di macchine. Il Cinefotoclub compie 70 anni, il Museo 40.

La mostra

Un'immagine in mostra a Palazzo Loggia
Un'immagine in mostra a Palazzo Loggia

Il Consiglio direttivo, per celebrare le due ricorrenze, ha scelto la maniera migliore: una mostra che propone 102 scatti dei soci, dal 1953 ad oggi. Sono le foto pubblicate sul libro dei 70 anni, curato da Luisa Bondoni. L’inaugurazione, nel salone Vanvitelliano di Palazzo Loggia, è stata il 31 ottobre alle 18. La rassegna resterà aperta fino al 13 novembre (dal lunedì al venerdì 9-12.30, 14-19; il sabato 9-12.30. Ingresso libero).

La storia del circolo

Il circolo nacque il 7 maggio 1953 su iniziativa di un gruppo di amici uniti dalla medesima passione: Mario Benetti, Angelo Bottini, Carlo Ghiroldi, Annibale Lori, Francesco Mandruzzato, Mario Panizza, Alberto Sorlini, Augusto Tolin e Bruno Turelli. Sede legale in corso Zanardelli al civico 20, primo presidente Annibale Lori, vice Mandruzzato, segretario Benetti. In quegli anni la fotografia, per hobby o per mestiere, era ancora una cosa per pochi. Da subito i soci del circolo si segnalarono in manifestazioni nazionali e internazionali, raccogliendo successi e organizzando a Brescia mostre di rilievo. Con il passare degli anni e la crescita del benessere la fotografia stava diventando pratica diffusa. Nuovi soci si aggiunsero. Nel frattempo aumentava anche la collezione di apparecchiature fotografiche e per il cinema, avviata dai fondatori con l’intento di creare una collezione permanente da offrire alla curiosità dei bresciani.

Il Museo

Uno dei pezzi conservati al Museo nazionale della Fotografia
Uno dei pezzi conservati al Museo nazionale della Fotografia

Il Museo, fondato nel 1983, ha una storia strettamente legata al Cinefotoclub. Negli anni le sedi sono state diverse: piazzetta Vescovado, via delle Grazie, via San Faustino, vicolo Borgondio, corso Matteotti negli anni Novanta e dal 2006 contrada del Carmine. Il patrimonio del Museo fa di Brescia uno dei principali centri italiani sull’argomento. Una collezione alimentata da continue donazioni di apparecchiature, foto, libri. Nei suggestivi locali di contrada del Carmine (risalenti al Medioevo) è raccolta la storia della tecnologia legata all’immagine, fissa e in movimento. Ottomila pezzi, alcuni unici, macchine delle marche più famose. Intere vetrine dedicate alle fotocamere Leica, Zeiss Ikon, Ferrania. Uno dei vanti del Museo è la fotomitragliatrice Zeiss Ikon del 1930.

Una sala è dedicata al cinema con pezzi che rappresentano la sua evoluzione, come il proiettore per amatori Pathè Baby del 1921 e la cinepresa con lo stesso nome del 1923, maneggevole e facilmente utilizzabile. Visibili anche le due fotocamere utilizzate dalla Nasa per studi scientifici e tecnologici. Negli armadi sono invece custodite decine di migliaia di fotografie. C’è anche una biblioteca di argomento con diecimila volumi. Insomma, un tesoro di cultura materiale. Durante la pandemia sono stati riordinati vetrine e allestimento, è proseguita la catalogazione on line. A tutto ciò si accompagna l’attività artistica del Cinefotoclub: mostre, concorsi, conferenze, aperture straordinarie. Buon compleanno.

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