Cultura

La bellezza e la disperazione di Alziati conquistano il «PontedilegnoPoesia»

Opera «civile di straordinaria e perenne attualità» per la giuria. Secondo posto a Raffo poi Meo e Fabbri ex aequo
A CRISTINA ALZIATI PONTEDILEGNOPOESIA 2023
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«E ora proprio qui esisto/dai secoli e altrove esisto»: dà voce alla natura, per una denuncia ferma «dentro un mondo strano», la scrittura di Cristina Alziati, vincitrice del Premio PontedilegnoPoesia 2023.

La proclamazione, ieri mattina nella sala consiliare della cittadina camuna, ha messo in evidenza le qualità dell’opera «Quarantanove poesie e altri disturbi» (Marcos y Marcos ed.): «Con una parola scarna, incline alla nostalgia, a suo agio nell’ombra - dice la motivazione -, compenetrata nelle pieghe minime e sfaldate della Natura, e da lì sempre dedita all’essenza, Cristina Alziati compone una poesia civile di straordinaria e perenne attualità, che scaturisce dalla condizione apparentemente ammutolita e impotente di chi assiste al perpetuarsi, tanto della bellezza, quanto di uno strazio violento. Quando teme di non trovare più la parola per dire la cosa, trasforma il grido proveniente da questo temuto silenzio in nuda, potente denuncia. In questo modo smaschera l’inettitudine rumorosa degli indifferenti e la solitudine sacra dei sensibili e si accorge commossa di tutta la grazia della vita che “nonostante” germoglia».

La cerimonia

Con i saluti iniziali del vicepresidente dell’Associazione Pontedilegno-MirellaCultura, Gabriele Tacchini, e del sindaco Ivan Faustinelli si è aperta la cerimonia conclusiva della 14ª edizione del Concorso nazionale di poesia edita, proposto in collaborazione con Pro Loco e Biblioteca Civica che, secondo le parole della presidente di giuria Nina Nasilli, «si conferma occasione rara e preziosissima di incontro, esperienza felice molto nutriente».

Il momento delle premiazioni - © www.giornaledibrescia.it
Il momento delle premiazioni - © www.giornaledibrescia.it

Un «lavoro concorde, sereno, amichevole» ha fatto emergere «una sestina di finalisti altamente qualificata». Con il contributo in giuria di Eletta Flocchini, Giuseppe Grattacaso, Vincenzo Guarracino e Giuseppe Langella si è giunti all’assegnazione del secondo premio a Silvio Raffo per «Il taccuino del recluso» (Interno Poesia): «Con perfezione ritmica e armonia metrica - dice la motivazione - , con una levità musicale di grande dolcezza, in ogni quartina, in ogni strofa, si manifesta una riflessione speculativa rigorosa, inesorabile e coerente» che, «aspirando ad un Eterno, oltrepassa i confini della nostra difettosa, tormentata umanità».

Ex aequo, il terzo premio è andato a Baldo Meo per «Pareri sul mondo oscuro» (puntoacapo), opera che esprime «con sincerità tanto più alta quanto più umile, la solitudine dell’Uomo di fronte all’Invisibile» e ad Agnese Fabbri che in «Stagioni» (Interno Libri), avvalendosi della tradizione del dialetto, «mette in dialogo perenne passato e futuro, voci e volti del ricordo e dell’onirico, mentre sfumano i confini del tempo». La formula del concorso coinvolge il pubblico che, esprimendo voti nelle due serate di presentazione, ha aggiunto per Silvio Raffo un ulteriore riconoscimento, dedicato alla memoria dell’amministratore pubblico Sandro Farisoglio.

Gli altri premi

Con attestati di partecipazione sono stati premiati i finalisti Maura Del Serra e Tiberio Crivellaro, vincitori di un’importante selezione su 74 opere. Eugenio De Signoribus (a lui il Premio alla Carriera intitolato alla memoria di Franco Loi) «affianca alla sua produzione di poeta, appartato, tanto riservato e discreto quanto raffinato e colto, quella di intellettuale sensibile e attento al confronto e al dialogo». In video, nel suo messaggio di ringraziamento, ha espresso l’accorato timore per un mondo che persevera nei suoi mali, «dissolvendosi inesorabilmente». Una denuncia che sollecita ulteriormente l’impegno a «lavorare per il bene comune», secondo l’esortazione del presidente di Pontedilegno-MirellaCultura, Andrea Bulferetti.

L’Associazione premia ogni anno una realtà di valore per la comunità. Nella «cultura della montagna» il generale di Corpo d’Armata Sebastiano Galdino, accompagnato dalla prefetta Maria Rosaria Laganà, ha individuato il punto d’incontro tra la manifestazione poetica e i valori del Corpo della Guardia di Finanza, al momento della consegna del riconoscimento per l’impegno a contrasto della criminalità organizzata e dei reati di natura economica; per la storica adesione alla Guerra Bianca e il servizio di oggi nel Soccorso Alpino.

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