In Queriniana gli scatti di Murtagh osservano i lettori tra i libri antichi
Sembrano incastrati alla perfezione con i libri antichi e gli scaffali di legno della suggestiva sala lettura della Queriniana. I volti femminili e maschili ritratti da Daniel Murtagh osservano da ogni lato gli studenti di via Mazzini chini sui libri.
Da ieri la mostra «Devotion» - voluta e presentata dal Museo nazionale della fotografia - contribuisce infatti a dare un sapore internazionale al palinsesto di iniziative dell’anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura. Creatore di esperienze, che cercano di far entrare lo spettatore in una narrazione cinematografica, il fotografo americano ha fatto tappa a Brescia per la prima volta e incantato dagli stucchi e dagli affreschi dell’antica biblioteca cittadina. Si intrattiene con i presenti per l’inaugurazione della mostra, anche se si sente più a suo agio dietro l’obiettivo Murtagh. Non rinuncia però a spiegare la sua opera: «La mia influenza è la pittura e la cinematografia, penso che questo si rifletta nel mio lavoro. La bellezza della fotografia e di queste altre arti, d’altronde, è quella di catturare dei momenti e di congelarli».
La cifra stilistica
Il ritrattista vede in un volto particolare un’opportunità per esprimere qualcosa di personale allo stesso tempo potenzialmente universale. Considera il ritratto una finestra sul mondo personale. Murtagh lavora secondo una tradizione romantica, che può sembrare datata «ma il mondo ha fame di ciò che è stato messo da parte dall’arte e pretende di essere un riflesso della società attuale in tutta la sua complessità e i suoi drammi moderni», spiega la curatrice del museo Luisa Bondoni.
Desiderio di solitudine, risveglio, connessione col divino: il fotografo cerca di rivelare qualcosa radicato in ogni persona, un ideale che tenta di avvicinare lo spettatore alla propria umanità. Sembra di guardare quadri del Rinascimento, invece sono scatti con effetti simili appositamente ricercati dall’autore. E spesso i volti che ispirano Murtagh sono femminili: «Sì, è vero - conferma il ritrattista -, li preferisco perché le donne esprimono me stesso molto e molto meglio. Intuisco in loro un’anima che è molto più simile alla mia».
Negli anni ha pubblicato per le riviste Health, Elle, Photo Icon e ha esposto le proprie opere nei suoi Stati Uniti, in Germania, in Francia. Ora i suoi volti arrivano a Brescia: «Devotion» sarà visitabile gratuitamente in Queriniana fino al prossimo 30 settembre, negli orari di apertura della biblioteca. «Questa iniziativa è nata da un incontro casuale - conclude Bondoni - ma per noi, per Brescia e per il palinsesto di Capitale della Cultura si tratta di un evento molto importante perché Murtagh è un artista riconosciuto a livello internazionale e la sua presenza dà lustro alla città».
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