Cultura

In «Brescia suona Brescia volume II» anche un inedito di Togni

Dal 3 maggio in edicola col Giornale di Brescia il nuovo disco di autori di casa nostra suonati da bresciani
Il compositore bresciano Camillo Togni
Il compositore bresciano Camillo Togni
AA

Brescia suona (ancora) Brescia. Dopo gli ottimi riscontri dello scorso anno, dal prossimo 3 maggio sarà in edicola con il Giornale di Brescia (10 euro oltre al costo del quotidiano) un nuovo disco dedicato al repertorio classico di autori bresciani di ieri e di oggi eseguito da interpreti pure bresciani di nascita o di adozione. Questo secondo volume, come il precedente, è stato realizzato da Diffusione Arte e Cieli Vibranti e promosso da «Brescia Buona. Il gusto dell’accoglienza», rete che lega tra loro dieci cooperative sociali attive nell’ambito della ristorazione e dell’accoglienza solidale, già sostenitrice di numerosi progetti di valorizzazione del patrimonio storico-artistico della nostra provincia.

«Nella vita culturale di Brescia e del suo territorio la musica riveste, da sempre, un ruolo tutt’altro che secondario» scrive il sindaco Emilio Del Bono nella prefazione al disco e le diciotto tracce confermano la vivacità della scena musicale bresciana, dal Rinascimento rappresentato dalle preziose polifonie di Giovanni Contino, Teodoro Riccio e Luca Marenzio interpretate dalle voci dei Cantores Silentii, diretti da Ruggero Del Silenzio, a numerose pagine di autori contemporanei.

La novità più ghiotta è certamente la pubblicazione di una registrazione inedita di Camillo Togni, che esegue al pianoforte il suo denso Capriccio op. 38 n. 1, solo recentemente recuperata dalla famiglia del compositore, di cui peraltro ricorre il centesimo anniversario della nascita.

Nuove incisioni

Ma degne di nota sono anche le nuove incisioni del pianista Pierangelo Taboni di pagine di Giancarlo Facchinetti, brani che rendono ragione della multiforme personalità musicale del compositore bresciano scomparso nel 2017, dal primo dei vertiginosi dieci Studi del 2004 ai nostalgici eppure penetranti valzer del 2007 fino alla tarantella dalla Suite di danze per i cani Isotta e Pluff, pagina brillantissima e ricca del caratteristico humor di Facchinetti. Dello stesso autore il disco ospita anche l’intricato Arabesque III per chitarra eseguito da Giulio Tampalini, mentre alla chitarra di Antonio D’Alessandro - che del progetto «Brescia suona Brescia» è ideatore - è affidata l’esecuzione del Concerto breve di Franco Margola, per la prima volta registrato nella versione con quintetto d’archi.

Di Margola, il mandolinista Raffaele La Ragione e il chitarrista Gabriele Zanetti interpretano anche la Sonata del 1982, pagina felice con un piglio ritmico vivace e ammaliante, che attraversa l’intero sviluppo del discorso musicale. Risalendo la storia, si segnalano anche il solenne brano «La Pasqua» dalla «Pasqua fiorentina», unica opera lirica a firma di Isidoro Capitanio, eseguita dalla banda cittadina che porta il suo nome nella versione di Giovanni Ligasacchi, e - nell’esecuzione del giovane e talentuoso Francesco Botti - la Leggenda op. 132 n. 1 di Marco Enrico Bossi, virtuoso salodiano dell’organo, tra i pochi autori italiani tra Ottocento e Novecento a coltivare con successo la musica strumentale in un Paese asservito al melodramma.

I contemporanei

Non meno varia è la panoramica offerta sulla scena bresciana contemporanea. Dalle suggestioni debussiane di «Aegipan» di Giorgio Benati interpretato al flauto da Matteo Benedetti, all’evocazione del vento gardesano di «Èl Suèr» di Eugenio Catina con il duo chitarristico Bono-Brentan, dai sentieri atonali di Alberto Donini percorsi sulla tastiera dell’organo da Giancarlo Parodi, alle cangianti sequenze accordali di Rossano Pinelli, fino alle suggestioni barocche di pagine di Luca Tessadrelli e Marco Nodari, il disco chiarisce che non esiste una sola scuola musicale bresciana, ma un’abbondanza di idee, approcci, prospettive, che moltiplica i motivi di interesse per un repertorio in continua trasformazione. Si può perciò concludere, come fanno Fabio Larovere e Andrea Faini di Cieli Vibranti nelle note di accompagnamento al disco, che «la Brescia musicale ha molte altre storie da raccontare. Se anche questo disco accenderà l’interesse degli appassionati, torneremo certamente con un terzo episodio». Ulteriori informazioni, al sito www.bresciabuona.it.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia