Cultura

Il ruggito dei Marydolls

I Marydolls sono un trio grunge bresciano formato da Paolo Morandi (voce e chitarra), Lorenzo Toninelli (basso e cori) e Michele Bertoli (batteria). Il “quarto uomo” che da sempre segue il gruppo, è Paolo Damiano. Tanto dal vivo quanto in studio, i tre si avvalgono frequentemente della collaborazione della violoncellista Doriana Marinelli.
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I Marydolls sono un trio grunge bresciano formato da Paolo Morandi (voce e chitarra), Lorenzo Toninelli (basso e cori) e Michele Bertoli (batteria). Il “quarto uomo” che da sempre segue il gruppo, è Paolo Damiano. Tanto dal vivo quanto in studio, i tre si avvalgono frequentemente della collaborazione della violoncellista Doriana Marinelli. All'attivo il gruppo ha un cd, “Liquirizia Brain”, uscito nel 2008 a 10 anni dalla fondazione (anche se, nel 1998, la ragione sociale era Plasivo). Al secondo i tre stanno lavorando in questi mesi.

La storia della formazione, tuttora tra le più blasonate all'ombra del Cidneo, è stata scritta nel periodo antecedente e immediatamente successivo all'uscita dell'lp d'esordio. In quei mesi i Marydolls sono – su per giù a detta di tutti – la miglior band bresciana in assoluto, nonché la più concreta speranza di colmare il vuoto lasciato dai Timoria in fatto di musica “made in Leonessa”, in grado di travolgere l'intero Stivale. Alle spalle hanno svariati concerti trascinanti, uno zoccolo duro di fans pronti a seguirli in ogni uscita nonché la vittoria – datata 2001, con il brano “Il vortice” – dell'importante “Vitaminic Award”, concorso per gruppi emergenti giocato su scala nazionale.
“Liquirizia Brain” li porta fin sul palco dell'Heineken Jammin Festival: il singolo “Perso”, gira sui network specializzati. Lontani dalle scene da un po', come si diceva, i Marydolls sono al lavoro su un nuovo Lp. Il titolo c'è già: “La calma”.

“Più che di un altro passo nella nostra carriera – racconta Paolo Morandi -, si tratta di un nuovo inizio. Sono passati ben 3 anni da 'Liquirizia Brain', e anche il nostro stile musicale si è evoluto. In 'La calma' le canzoni saranno ognuna diversa dall'altra, anche se non mancherà un'impronta di coerenza sia dal punto di vista del suono che a livello concettuale. Sarà un disco cinico e malinconico, con un pizzico d'ironia. Perché il disco sta avendo una gestazione lunga? Credo che sia meglio fare qualcosa di buono piuttosto che fare e basta” afferma Paolo, in controtendenza con l'attuale bulimia del mercato musicale.

Chi non vede l'ora di ascoltare “La calma” deve sapere che “ci saranno pezzi molto diversi rispetto a quanto fatto fino ad oggi, anche se le origini grunge non le abbiamo tradite: in alcuni mancherà la distorsione, in altri ci saranno soltanto 4 chitarre e percussioni; che alcune idee sono nate da una concezione ritmica scarna, con me che batto la mano sul tavolo per fare la cassa e su un pacchetto di sigarette per simulare il rullante, e poi sono state sviluppate insieme al gruppo”.

La data di pubblicazione non è ancora stata resa nota. Tra i titoli in lizza per entrare nella track-list ci sono “Non mi passa”, “Fatto in casa”, “Mi faccio a fette”, “Docce”, “C'è chi” e “La calma”. In attesa di tornare a giocarsi la carta disco, alcuni mesi fa i Marydolls si sono tolti un'altra soddisfazione vincendo il premio della critica al Think Tank Festival (nella giuria c'era anche Roger O'Donnell dei Cure) ed esibendosi al Forum di Assago.
Daniele Ardenghi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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