Cultura

Il Moretto, un maestro d'arte del Rinascimento bresciano

Nel 1554 in questi giorni moriva Alberto Bonvicino, vero nome del pittore simbolo della nostra città insieme al Romanino e al Savoldo
Il Moretto nell'interpretazione di Luca Ghidinelli - © www.giornaledibrescia.it
Il Moretto nell'interpretazione di Luca Ghidinelli - © www.giornaledibrescia.it
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«Accadde oggi» cambia pelle e si fa per così dire più bresciano. Lo spazio che accoglie le vignette «in punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori potranno con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.

Alberto Bonvicino, detto il Moretto, è considerato uno dei tre grandi maestri dell’arte del primo Rinascimento bresciano insieme al Romanino e al Savoldo.

Il pittore nacque a Rovato nel 1498. La sua formazione artistica si svolse prevalentemente a Brescia e prense spunto da Lotto e da Tiziano.

Alcune sue opere sono esposte in prestigiosi musei, tra i quali il Metropolitan Museo di New York («Il Cristo con gli animali»), la National Gallery di Londra («Cristo benedice il Battista»), l'High Museum of Art di Atlanta («Madonna in trono col Bambino tra i Santi Giacomo Maggiore e Girolamo»). In città si possono trovare alla chiesa di San Giovanni, a Santa Maria in Calchera, nella basilica di Santa Maria delle Grazie, in Pinacoteca, nella chiesa di San Francesco, nella collegiata dei santi Nazaro e Celso e in Duomo Vecchio.

Il Moretto morì a Brescia tra il 9 novembre e il 22 dicembre 1554. 

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