Cultura

Il bresciano Luca Micheletti è Don Giovanni per il Maggio Fiorentino

Domenica il debutto, la replica del 3 su Radio2 «Sfida la vita sin dentro la morte»
Luca Micheletti - © www.giornaledibrescia.it
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Ruolo di straordinario prestigio per Luca Micheletti. Il cantante bresciano interpreta infatti il protagonista nel «Don Giovanni» che domenica, alle 18, apre a Firenze il cartellone lirico dell’85º Festival del Maggio. Sul podio della Sala Grande, alla testa dell’Orchestra e del Coro del Maggio, il direttore emerito a vita Zubin Mehta. La regia del capolavoro di Mozart, proposto nell’allestimento del Festival di Spoleto, è di Giorgio Ferrara, ripresa da Stefania Grazioli. Le scene sono del tre volte «premio Oscar» Dante Ferretti e di Francesca Lo Schiavo; i costumi di Maurizio Galante.

Il 26 aprile la prova generale è stata offerta in anteprima al pubblico Under 30, che ha gremito la sala e ha tributato un tifo «da stadio» al maestro Mehta e a tutti gli interpreti. Dopo la prima, una delle repliche, quella del 3 maggio, sarà trasmessa in diretta su Rai Radio3.

Luca Micheletti torna al Maggio dopo l’ampio successo di pubblico e di critica ottenuto lo scorso anno con il primo capolavoro della collaborazione tra Mozart e Lorenzo da Ponte, «Le nozze di Figaro». Analizzando la complessa struttura psicologica che caratterizza la parte di Don Giovanni, Micheletti, alla sua terza interpretazione del ruolo quest’anno dopo le recite al Covent Garden e a Torino, sottolinea proprio la profondità delle radici del personaggio: «Si dice di molti ruoli, ma Don Giovanni davvero non si finisce mai di scoprire: ha origini antiche, che derivano addirittura dal teatro dei fantocci.

Egli è l’incarnazione dell’anima del dissoluto che non vuole pentirsi, l’ateo che dunque alla fine viene punito. Questo è in parte il cuore di questa produzione, dove tutti sono in parte sospesi fra il mondo dei vivi e quello dei morti: la lettura che si dà fin dal principio non è quella del semplice donnaiolo che infrange i cuori delle sue vittime, ma s’indaga il suo rapporto con quel Dio che egli non crede esista. È una lotta di un ateo contro chi crede, lui sfida il soprannaturale fino all’ultimo, fino a quel "No!" fatale che lo condurrà all’inferno. Un personaggio che sfida la vita fin dentro la morte».

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