Cultura

Il 17 gennaio 1782 nasceva a Brescia Rodolfo Vantini

La sua prima opera, ed in assoluto la più famosa, è il cimitero di Brescia che porta il suo nome
Rodolfo Vantini ritratto dalla matita di Ghidinelli - © www.giornaledibrescia.it
Rodolfo Vantini ritratto dalla matita di Ghidinelli - © www.giornaledibrescia.it
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Lo spazio che accoglie le vignette «in punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori possono con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.

Il 17 gennaio 1792 a Brescia nasceva Rodolfo Vantini, ingegnere, architetto e progettista. La sua prima opera, ed in assoluto la più famosa, soprattutto per la città è il cimitero di Brescia, primo cimitero monumentale italiano, prototipo di tutti i cimiteri neoclassici dell'Ottocento. La realizzazione del cimitero lo impegnò tutta la vita ed ad oggi i bresciani lo chiamano semplicemente Vantiniano. All'interno del campo santo è presente la torre del faro: una colonna di 60 metri culminante con una grande lanterna. Successivamente progettò molti cimiteri in tutta la provincia, nonché numerosi monumenti funebri.

La carriera e le opere

Insegnò al liceo Arnaldo di Brescia ed ideò a Rezzato la scuola di disegno per formare coloro che lavoravano i marmi della cava. Scuola che prese il suo nome subito dopo la sua morte avvenuta nel 1856.

Rodolfo Vantini fece per tutta la vita dei lavori notevoli: sua è la ristrutturazione della chiesa parrocchiale e del municipio di Iseo. Anche sua è la ricostruzione della facciata, delle cappelle e della sacrestia della chiesa parrocchiale di Calcinato, così come l'arco del Granarolo in via Dieci Giornate. Nel 1826, in terra milanese, realizzò i Caselli Daziari di Porta Venezia. Ne curò il completamento e nel 1833 collocò le statue ed i rilievi che diedero all'opera il suo aspetto definitivo. Nel 1831 Palazzo Thun a Trento, oggi sede del Municipio. Nel 1833 il Palazzo dei Grani di Iseo, oggi sede comunale. Dal 1836 al 1840 curò Palazzo Frizzoni a Bergamo, oggi sede comunale. Palazzo Pastore a Castiglione delle Stiviere, Palazzo Tosio ad Asola, Villa Crella a Bellagio, Como.

Infine realizzò e progetto, oltre quello cittadino, pure i cimiteri di Salò, Manerbio, Travagliato, Pralboino, Rovato, Ovanengo, Padernello, Torbole Casaglia e Rezzato. L'ultima opera, che il Vantini non vedrà realizzata a causa della morte, è la caratteristica tomba Bonomini, più comunemente detta La tomba del Cane in Panoramica.

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