Cultura

Il 15 luglio 1914 nasceva Aldo Cibaldi, poeta dialettale bresciano

Nacque per caso a Cellatica, ma la famiglia era di Bovegno, in Valtrompia, dove poi il poeta visse per tutta la vita
Aldo Cibaldi ritratto da Luca Ghidinelli
Aldo Cibaldi ritratto da Luca Ghidinelli
AA

Lo spazio che accoglie le vignette «in punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori possono con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.

Il 15 luglio 1914 a Cellatica nasceva Aldo Cibaldi, poeta e pedagogo che al pari dell'amico Angelo Canossi viene considerato uno dei più importanti poeti dialettali bresciani.

Nacque casualmente nel comune franciacortino, in quanto il padre vi stava lavorando come fabbro e fu raggiunto dalla moglie per una breve visita. La famiglia era originaria di Bovegno e legatissima al paese dell'alta Valtrompia. Cibaldi stesso vi fu sempre profondamente legato e si impegnò nel sociale prima come consigliere comunale e poi come assessore.

Dopo le scuole primarie e secondarie il giovane Cibaldi si trasferisce a Torino dove frequenta l'università e si laurea in Lettere e successivamente in Filosofia e Pedagogia.

La vita di Cibaldi conobbe momenti burrascosi durante il conflitto mondiale: nel 1943, per esempio, era insegnante presso Zara in Dalmazia, da dove riuscì a fuggire in modo rocambolesco per poi fare rientro tra le valli di Bovegno, dove riprese la sua attività di insegnante ed iniziò quella di scrittore, nonché poeta dialettale.

Merita menzione la sua Storia della Letteratura per l'Infanzia e l'adolescenza (pubblicata dalla bresciana Edizioni La Scuola) che nel 1967 venne segnalata al Premio Internazionale di Caorle e premiata dall'Ateneo di Brescia. Come poeta dialettale vinse il premio Angelo Canossi nel 1947 ed il Premio G. Rosa nel 1952 e scrisse per le Edizioni Bruttanome la raccolta di poesie Bràze e Burnis, che successivamente venne più volte ristampata dalla Bresciana Resola.

Aldo Cibaldi trascorse quasi tutta la sua vita in Valtrompia, dove curò le varie edizioni della «Melodia di Congedo» di Angelo Canossi, di cui è stato considerato l'erede spirituale, presentandole con cura e lunghi saggi critici.

Cibaldi riposa presso la cappella di famiglia nel cimitero di Bovegno, che ha voluto tributare gli onori all'illustre concittadino dedicandogli il viale della circonvallazione e nel 2008 conferendogli il «ciclamino d'oro» alla memoria in quanto «figlio illustre di antica famiglia bovegnese, ha onorato con la sua opera letteraria Bovegno, al quale fu sempre legato, rivestendo anche la carica di consigliere, assessore e vice sindaco», come recita la motivazione ufficiale.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia