Guccini, la Locomotiva traina ancora

Come sempre, si parte da due certezze. La prima: il concerto comincerà con «Canzone per un'amica» o «In morte di S.F.» come i più nostalgici continuano a chiamarla. La seconda: il concerto si chiuderà con «La locomotiva». È cosi da anni. E così sarà fino a quando il Maestrone di Pàvana avrà la forza di salire su un palco per regalare quelle che lui ama chiamare «canzoni e musiche da ballo».
In realtà sono molto di più. Sono poesie accompagnate dallo spartito musicale, sono liriche che entrano nei testi di scuola (è avvenuto per «Il vecchio e il bambino»), sono strofe di canzoni che diventano libri come nel caso di «Non so che viso avesse», ormai non più solo l'incipit de «La locomotiva», ma anche un volume che da qualche giorno campeggie nelle librerie italiane. «È la storia della mia vita» scrive Francesco Guccini sulla copertina di questa nuova fatica letteraria.
Già, il Guccio. Il 14 giugno compirà 70 anni. Ma lo dice egli stesso quando canta «Ho ancora la forza». E lo dimostrerà stasera, alle 21, al PalaGeorge, in un concerto per il quale alla vigilia c'erano ancora biglietti disponibili (a 26 euro posto unico, con apertura botteghino alle 19 e apertura cancelli alle 20; ma come al solito è atteso il tutto esaurito).
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