Cultura

Giulia Caminito ha vinto il Premio Campiello 2021

Finale dall’Arsenale di Venezia in diretta Rai con Andrea Delogu e Lodo Guenzi in veste di lettore
La scrittrice Giulia Caminito, vincitrice del Premio Campiello 2021 - Foto Ansa/Andrea Merola © www.giornaledibrescia.it
La scrittrice Giulia Caminito, vincitrice del Premio Campiello 2021 - Foto Ansa/Andrea Merola © www.giornaledibrescia.it
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Giulia Caminito con «L’acqua del lago non è mai dolce» (Bompiani), è la vincitrice finale (con 99 voti su 270) del 59° Premio Campiello 2021, andata in onda ieri sera in diretta (su Rai5 e RaiPlay) per la prima volta dall’Arsenale di Venezia, davanti a circa 800 invitati. Lo ha scelto la Giuria popolare dei Trecento lettori anonimi (in realtà 270). La Caminito ha dedicato il premio «alla possibilità delle donne di leggere e di scrivere ovunque nel mondo».

Gli altri finalisti erano: Andrea Bajani con «Il libro delle case» (Feltrinelli), Paolo Malaguti con «Se l’acqua ride» (Einaudi), Paolo Nori con «Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fëdor M. Dostoevskij» (Mondadori), Carmen Pellegrino «La felicità degli altri» (La nave di Teseo).

La Caminito - che era nella rosa dei finalisti anche del Premio Strega - ha raccontato una storia dura: la sfida all'infelicità di Gaia, bambina e poi adolescente nel vuoto degli anni Duemila, tra la periferia di Roma e Anguillara Sabazia sul lago di Bracciano, con una famiglia disastrata. «È la storia di un mancato riscatto, un tentativo attraverso lo studio e attraverso le relazioni di sostenere una società dei consumi, del benessere a cui lei non riesce ad accedere. La mia (l’autrice è nata nel 1988, ndr) è stata un po’ la generazione tv, più consumistica. I personal computer sono arrivati quando già eravamo al liceo. Siamo un po’ al confine di un momento di cambiamento per i ragazzi e Gaia che diventa aggressiva e violenta risponde al mancato riconoscimento della società e del mondo. Hanno detto che questo libro è molto duro, complicato, perché è una parabola intorno alla difficoltà di stare al mondo con i propri mezzi» ha spiegato la scrittrice, già autrice di due romanzi storici che con questo romanzo esplora un nuovo territorio. 

Nella serata condotta da Andrea Delogu, ospite e lettore di pagine dai testi prescelti è stato Lodo Guenzi. Sono stati consegnati anche i premi Opera Prima a Daniela Gambaro per «Dieci storie quasi vere» (Nutrimenti), il "Giovani" ad Alice Scalas Bianco. Questa edizione del premio letterario promosso dagli Industriali del Veneto è stata dedicata a Daniele Del Giudice, lo scrittore morto nella notte fra l’1 e il 2 settembre, a cui è andato il riconoscimento "Fondazione Campiello alla carriera" e a cui ha reso omaggio Ernesto Franco, direttore editoriale di Einaudi. Presidente della Giuria dei Letterati era Walter Veltroni, che prima della cerimonia ha ricordato l’amico Del Giudice e le sue opere.

Lo scrittore di origini camune Roberto Piumini è invece presidente di giuria del nuovo Premio Campiello Junior (dedicato alla narrativa per ragazzi dai 10 ai 14 anni), che sarà illustrato il 23 settembre alle 17,30 in un incontro on line a cui è possibile iscriversi inviando una mail a scuole@fondazionepirelli.org.

 

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