Franco Matticchio: prorogata a Brescia la mostra «Bambini nascosti»
La mostra «Bambini nascosti» di Franco Matticchio è stata prorogata fino al 7 maggio. C’è ancora tempo dunque per raggiungere la Galleria dell’Incisione in città ed entrare in punta di piedi nel piccolo mondo sognato dal celebre illustratore, fumettista e pittore varesino che torna nello spazio espositivo di via Bezzecca 4, dove aveva esposto per la prima volta trent’anni fa, inaugurando la lunga e proficua collaborazione che è sfociata in ben otto esposizioni personali.
In questa occasione Matticchio propone un tema inedito, dedicato all’infanzia, recentemente confluito in una raffinata pubblicazione per i tipi di Vanvere Edizioni, a cui sono affiancati lavori meno recenti di argomento analogo, che per certi versi anticipano gli spunti di quella ispirazione che, repentina ed esclusiva, ha poi generato il nucleo delle tavole originali «Bambini nascosti» realizzate nell’arco di un solo mese.
L’autore
Nato nel 1957 Franco Matticchio ha esordito come illustratore per il Corriere della Sera nel 1979; nel corso degli anni ha collaborato come disegnatore con diverse testate, tra cui Linus, Linea d'Ombra, L'Indice, Ventiquattro, Internazionale, Gioia Casa, Lo Straniero; ha disegnato alcune copertine per la casa editrice Garzanti e nel 1994 ha firmato i disegni e lo storyboard per il cartone animato dei titoli di testa del film «Il Mostro» di Roberto Benigni. Nel 1999 ha realizzato una copertina per il New Yorker. Intensa negli anni la sua attività espositiva, in Italia , ma anche all’estero.
Come di consueto, con mano felice e sguardo poetico, Matticchio si conferma anche questa volta un artista a pieno titolo, riuscendo a distillare nelle sue tavole di piccolo e anche piccolissimo formato una sorprendente miscela di lirismo ed ironia, trascrivendo visioni quotidiane secondo un codice giocato sul sorprendente contrasto tra la concisione chirurgica dell’invenzione narrativa e del segno e la complessità e stratificazione del senso, attraverso rimandi simbolici, suggestioni letterarie e poetiche. Protagonisti di queste tavole, accanto agli elementi più caratterizzanti della sua inconfondibile cifra narrativa, sono bambini colti in situazioni inattese e stravaganti, talora surreali, sempre sorprendenti.
Nascondino
Bambini nascosti, appunto, che il più delle volte si manifestano solo allo sguardo più attento, innescando con lo spettatore una sfida ludica che riporta all’infanzia, al gioco del nascondino che genera inevitabilmente memorie in bilico tra il sorriso e la malinconia. Bambini battezzati con nomi di fantasia, con rimandi più o meno evidenti alla scena raffigurata, o, in alcuni casi, con nomi che evocano il fanciullo celato dietro identità precise, facendosi delicati omaggi a personalità note grazie all’invenzione grafica che li rende protagonisti di scene reali o immaginate, agganciate alla realtà attraverso inserimenti simbolici più o meno espliciti.
Come «Joe» Di Maggio, il celebre giocatore di baseball, «Adriano», il tennista Panatta, o «Aldo» lo scrittore Aldo Nove. Bambini che, soli, a coppie o in gruppi numerosi, fanno capolino da dietro una tenda, da sotto un sipario, da un cassetto, da un tombino, da dietro una chitarra, una lavagna, una porta, un manichino. Ne scorgiamo i pedini, una mano, una treccia. Ne intuiamo la curiosità, ma anche i timori. Li riconosciamo protagonisti di un racconto segreto, che palpita di innocenza ed inquietudini.
La mostra è visitabile dalle 17 alle 20, tutti i giorni tranne il lunedì. Informazioni sul sito incisione.com.
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