Cultura

La Fondazione Civiltà Bresciana festeggia 40 anni guardando al futuro

Nicola Rocchi
Ci sarà un convegno venerdì 19 settembre: numerosi i progetti in fieri, a cominciare dall’ampliamento dell’Enciclopedia Bresciana
La sede della Fondazione civiltà bresciana - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
La sede della Fondazione civiltà bresciana - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
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La Fondazione Civiltà Bresciana compie qurant’anni e li celebra con un convegno che si terrà venerdì 19 settembre, dalle 9, nella storica sede di vicolo San Giuseppe 5. La «creatura» fondata e forgiata da monsignor Antonio Fappani a metà degli anni ’80 rievoca il proprio passato e guarda al futuro, per il quale è ben attrezzata: durante il convegno, uno spazio specifico sarà dedicato all’evoluzione che i progetti principali della Fondazione avranno nei prossimi anni.

Monsignor Antonio Fappani - © www.giornaledibrescia.it
Monsignor Antonio Fappani - © www.giornaledibrescia.it

La riflessione, tuttavia, non potrà che partire dalla personalità di monsignor Fappani (1923-2018), dal suo inesauribile impegno di sacerdote, storico, ideatore di filoni di ricerca sempre nuovi. L’avvocato Mario Gorlani, presidente della Fondazione, ricorda che don Antonio «era convinto che ci fosse una “civiltà bresciana” dai connotati unici. Non solo la nostra proverbiale operosità, ma anche la grande spinta alla solidarietà, oltre a una genialità capace di far valere in giro per il mondo queste caratteristiche». Aggiunge la vicepresidente Laura Cottarelli: «Mons. Fappani riteneva opportuno per la comunità bresciana avere un luogo dove far partecipe dell’esperienza culturale il maggior numero possibile di persone. Era un modo per creare una società più aperta, paritetica e sensibile».

Percorsi

Per queste ragioni, la Fondazione ha sempre seguito due linee d’azione: «Un percorso scientifico di alto livello, che si esprime principalmente nella rivista “Civiltà bresciana”; e l’apertura alle esperienze degli appassionati locali di storia e di cultura. Questa nostra caratteristica ci ha consentito di resistere anche in momenti difficili, grazie all’impegno convinto di tanti volontari».

Alla rivista, diretta da Massimo Tedeschi, vanno aggiunti la ricchissima biblioteca, l’archivio e la mediateca: «Stiamo digitalizzando molti nostri materiali – sottolinea Gorlani – per mantenerli fruibili e per aprire un’opportunità di dialogo con mondi lontani». Ci sono le oltre 200 pubblicazioni realizzate e l’attività intensa di un comitato scientifico che, sotto la guida di Carla Boroni, coordina i progetti di lunga durata e promuove seminari, convegni, cicli di conferenze (registrate e disponibili su YouTube), iniziative molto seguite come il Premio Santi Faustino e Giovita per la poesia dialettale.

Prospettive

Preso atto che mons. Fappani era insostituibile, «dopo la sua scomparsa – prosegue Gorlani – abbiamo pensato che fosse necessario un impegno corale. Oggi la Fondazione, divenuta Ente del terzo settore, ha un’assemblea dei soci fondatori che include i referenti istituzionali (Comune, Provincia, Regione, Diocesi), presenti anche nel consiglio di amministrazione. Per il resto è aperta: tutti quelli che vogliono dare un contributo sono i benvenuti, con l’intento di ampliare ulteriormente la fitta rete di relazioni che don Antonio aveva costruito».

Durante il convegno saranno presentati i restauri in corso, a cura della Soprintendenza archeologica, nel chiostro intermedio di San Giuseppe: quelle «Storie di Bernardino da Siena» delle quali, in un libro a cura di Alberto Vaglia, la Fondazione aveva proposto una ricostruzione virtuale. Ha trovato soluzione anche il problema della sede, rimasto per anni in stallo, dopo che l’ente ha dovuto lasciare il primo dei due chiostri di cui occupa i locali: «Con generosità il vescovo Pierantonio Tremolada ha messo a disposizione alcuni ambienti nell’ex Seminario di via Bollani, dove abbiamo portato buona parte del nostro magazzino. E col Demanio, proprietario degli spazi del chiostro intermedio, siamo riusciti a contrattare la concessione a un canone accettabile».

Un'immagine di Vobarno tratta dall'enciclopedia bresciana - © www.giornaledibrescia.it
Un'immagine di Vobarno tratta dall'enciclopedia bresciana - © www.giornaledibrescia.it

Oltre ai progetti in atto, di cui diamo conto nell’articolo qui accanto, un importante impegno si profila: quello di aggiornare e ampliare l’Enciclopedia Bresciana, l’altra monumentale impresa di mons. Fappani. La Fondazione ne ha ereditato la responsabilità: tutte le voci dei 22 volumi sono oggi online, e sempre in rete saranno aggiornate, una volta individuati gli studiosi a cui affidarsi. Lo annuncia il consigliere Ezio Cerquaglia: «L’obiettivo è ricostituire, con nuovi apporti, la rete di autori dell’Enciclopedia. In questo modo manterremo viva un’opera che ha pochi eguali nel panorama culturale italiano».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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