Figli del vento: sono i piccoli levrieri, potenti e veloci

Viene chiamato «figlio del vento». È magro e piccolino, ma molto forte e ama correre. È il piccolo levriero italiano, razza canina al centro della passione di un gruppo Facebook che domenica scorsa ha organizzato per la prima volta un raduno a Brescia.
Sono oltre 1.030 i membri del gruppo «Piccoli levrieri italiani pli & friends», nato nella primavera 2015 su iniziativa di Denis Baldi di Magenta (Milano), oggi supportato da Marzia Giuliato (della provincia di Venezia). «L’idea era organizzare un meeting, che si è svolto a Uboldo, in provincia di Varese - racconta -. Poi il numero dei membri è cresciuto e quello bresciano sarà il quinto raduno, l’ultimo dei quali ha riunito 110 partecipanti».
Caratteristiche. Al centro di tutte le attenzioni sono loro, i piccoli levrieri, cani lunghi 32-38 centimetri, del peso tra i 3 e i 5 chili. Li caratterizza una conformazione particolare, è un cane che «o si ama o si odia - prosegue Denis -. Ma poi succede come con le ciliegie, una tira l’altra».
Lo sa in prima persona, da quando nella sua vita, tre anni e mezzo fa, è entrata Vertragus Dora, «adottata in un allevamento, affetta da fobie dovute ad una scarsa socializzazione». Per farle compagnia e tranquillizzarla ecco arrivare poi Emily. «Tra un esemplare e l’altro si crea un’intesa fortissima. E se in generale si tratta di una tipologia di cane piuttosto diffidente, con il padrone si instaura un legame quasi morboso».
Freddolosi. Quanto al mantenimento, i cani appartenenti alla razza «non necessitano di attenzioni particolari. Non avendo sottopelo sono un po’ freddolosi e molti proprietari amano vestirli con abiti cuciti su misura, cosa che non tutti gli esemplari però gradiscono». Se il piccolo levriero italiano è in generale un cane che ama fare sport, ne esistono tipologie «da esposizione e da lavoro, molto muscolosi. In alcuni Paesi i levrieri vengono sfruttati e poi barbaramente uccisi - spiega l’amministratore del gruppo -. È il caso ad esempio del galgo spagnolo, utilizzato per la caccia alla lepre. Il gruppo sostiene l’European greyhound network, associazione no profit che si occupa del salvataggio e sostiene l’adozione di levrieri greyhound, galgo e lurcher provenienti da Irlanda e Spagna».
Numerosi membri del gruppo, appartenenti per lo più al nord Italia, zona in cui si concentra anche la maggior parte degli allevamenti di questa razza, negli ultimi anni si sono avvicinati a manifestazioni sportive e qualcuno si trova non solo in occasione dei raduni ma anche per fare allenamento.
Due sport. Gli sport sono fondamentalmente due: «Il racing, la gara su pista, e il coursing, una simulazione della caccia alla lepre. Un membro del gruppo, il veterinario Angelo Anselmi, ha conquistato l’anno scorso a Toulouse il titolo di campione mondiale in questa disciplina». Spazio per lo sport ci sarà anche nella giornata di oggi.
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